
BRINDISI – Inquinamento nell’aria, è anche colpa dei botti di Capodanno. E non solo delle sfiammate del Petrolchimico che, il 1° di gennaio, svettando alte dalle torce, accolsero i brindisini nel 2013. Lo si evince dal rapporto dell’ARPA Puglia, redatto dopo due mesi.
Secondo i tecnici, infatti, le concentrazioni di inquinanti registrate dalle centraline di monitoraggio mostrano dati in aumento, IPA, benzene e polveri sottili, anche se l’ARPA parla di incremento modesto. Secondo l’Agenzia Regionale della Protezione Ambientale questi dati sono stati influenzati anche dai fuochi pirotecnici di Capodanno.
Nel rapporto ARPA, viene anche indicato il colpevole delle sfiammate: un black out improvviso, che ha portato la Basell a smaltire in torcia circa 57 tonnellate di gas, mentre la Versalis ne ha smaltite circa 500 tonnellate. A criticare fortemente queste risultanze sono gli attivisti di Brindisi Bene Comune, rappresentati in consiglio Comunale da Riccardo Rossi,
“L’ARPA – spiegano gli ambientalisti – ci fa sapere che i valori di alcuni inquinanti tra i quali IPA, benzene e polveri sottili rilevati nella giornata del primo gennaio sono si incrementati in corrispondenza dell’accensione delle torce ma tale incremento è modesto. Questa considerazione ci sembra inappropriata poichè dai grafici riportati si evincono aumenti molto significativi dell’ordine del 300% in corrispondenza dell’accensione delle torce per arrivare al 700 % al massimo di giornata. Stesse considerazioni per il PM10 che passa da valori inferiori a 20 nel pre-evento per arrivare a 65 in corrispondenza dell’accensione delle torce”.
Ma ciò che più stupisce del rapporto Arpa è il correo di tale incremento, su cui, appunto, possono aver influito gli effetti dei fuochi pirotecnici di capodanno. Alla faccia dell’ordinanza anti botti varata dall’ammistrazione.
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