Muore d’infarto dopo il gesso, il perito esclude responsabilità medica

LECCE   –  Non c’è nessun nesso tra la morte per arresto cardiocircolatorio e la frattura del polso sinistro, di una 81enne di S.Donato deceduta nel febbraio 2012. Lo ha stabilito il perito nominato dal GIP Vincenzo Brancato, il medico legale Roberto Vaglio, ascoltato oggi nel corso di un incidente probatorio.

Per quella morte è stata ipotizzata l’accusa di omicidio colposo contro 7 medici dell’ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce e del ‘Giuseppe Sambiasi’ di Nardò.

Secondo la denuncia presentata dai figli della signora, il 14 giugno dell’anno scorso, dopo una frattura del polso sinistro, è stata ingessata presso il reparto di Ortopedia del ‘Fazzi’.

Cinque giorni dopo un arresto cardiaco ha fatto iniziare una lunga trafila che l’ha portata sul letto di morte il 9 febbraio.