Possono tirare il fiato i lavoratori in cassa integrazione in deroga che finora lo hanno trattenuto. Per il 2013 il rinnovo dell’ammortizzatore sociale, mobilità compresa, ci sarà. La schiarita, per mesi ritenuta in forse, è arrivata in zona Cesarini, tra le correzioni alla legge di stabilità 2013.
Dopo il pressing dei sindacati, la novità, contenuta nelle pieghe della manovra di fine anno, è già stata blindata dal sì ottenuto al Senato ed è atteso per le prossime ore anche l’ok dalla Camera.
Il capitolo di spesa riguardante i fondi per la cassa è stato rimpinguato quasi del doppio, passando dai 900 milioni di euro previsti a 1,7 miliardi. La Conferenza Stato-Regioni per il riparto dei fondi è convocata per il 3 gennaio, ma le proiezioni stando alle fonti sindacali, prevedono che in Puglia arriveranno all’incirca 250 milioni di euro.
Una cifra molto vicina a quella spesa durante quest’anno e che sarebbe in grado di consentire la copertura intera per il prossimo. La boccata d’ossigeno non è affatto di poco conto, visto che fino all’altro giorno, almeno la metà dei lavoratori alle prese con gli ammortizzatori sociali rischiava di perderlo.
I numeri della platea interessata sono notevoli: in Puglia, sono 16.000 i lavoratori in mobilità in deroga e il doppio, 32.000 quelli in CIG in deroga. Tra questi ultimi, 7.000 sono quelli del leccese, 6.000 quelli del brindisino, 10.000 quelli della provincia di Taranto.
I sindacati stanno già approntando le documentazioni relative alle proroghe per ogni singola azienda. E questo perchè, dopo la Conferenza del 3 gennaio tra Stato e Regioni, ad ogni modo, si passerà all’incontro tra Regione e sindacati e poi tra questi e le singole imprese. Ma la proroga dovrebbe essere automatica, anche per chi, come il Calzaturificio ‘Adelchi’ di Tricase, ha già avanzato richiesta di licenziamento collettivo e mobilità per circa 700 operai.
Tra questi, una situazione a parte è quella dei 120 dipendenti in CIG non regionale, ma ministeriale della nuova ‘Adelchi spa’, sottoposta a concordato preventivo. I 2 Commissari del Tribunale Civile, per il momento, non ne hanno ancora chiesto il rinnovo per i successivi 6 mesi.
Per lavoratori che possono sorridere, tuttavia, ce ne sono altri che al 31 dicembre piangeranno. “Il numero di quelli per cui il 1°dell’anno coinciderà con il primo giorno di disoccupazione è altissimo, visto che secondo i dati dei Centri per l’Impiego, quasi oltre il 77% delle nuove assunzioni è relativo a rapporti di lavoro a scadenza, tra contratti a tempo e prestazioni occasionali”.
A dirlo è la CGIL, che ha messo in piedi la campagna informativa ‘Capodanno 2013, non passarlo da solo!’.
Sempre la CGIL denuncia che “Nel frattempo gli effetti della riforma Fornero non stanno tardando a manifestarsi anche nella provincia di Lecce. In pochi mesi, i licenziamenti per motivi economici di singoli lavoratori (anche a tempo indeterminato) hanno registrato una preoccupante e sospetta impennata, così come sono già partite alcune vertenze di lavoratori precari, che con la riforma ‘rischiano la stabilizzazione’, ai quali le aziende hanno tentato di porre l’aut aut: o dimissioni (perdendo i diritti maturati) o fuori”.