TARANTO – Si riconferma piaga di Taranto, l’usura. Un nuovo espisodio, fortunatamente chiuso con un arresto, ha visto protagonista una imprenditrice che, disperata, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri. In manette è finito Angelo Gualano, 41enne tarantino.
L’uomo aveva prestato alla donna, in un momento di difficolta economica, 15mila €, con un patto per la restituzione, davvero insostenibile. La vittima versava infatti, ormai da 6 mesi, tre rate al mese da 600 euro ciascuna, indipendentemente però dai 15mila euro. In pratica i 1.800 euro sborsati erano soltanto gli interessi del 200% rispetto alla somma totale. E la cosa sarebbe dovuta andare avanti così, finchè, la vittima non avrebbe avuto la somma intera del prestito da restituire allo strozzino.
Prestito chiesto per far fronte alle spese della propria attività commerciale, in un momento di crisi. Ma l’odissea dell’imprenditrice, attanagliata ormai dai debiti, si è chiusa grazie all’intervento dei carabinieri, ai quli la donna ha chiesto aiuto. Ha raccontato dell ‘uomo, inizialmente affabile e gentile, ma che dopo l’ha messa nella gabbia terribile dell’usura, minacciando di morte lei e la mamma anziana che vive sola. Al prestito l ‘uomo ha chiesto anche una garanzia, fino alla conclusione del pagamento, una sorta di caparra: pellicce e gioielli di valore da restituire a debito adempiuto.
La disperazione ha portato la vittima dell’usura a confidarsi con un carabiniere. Raccolta la denuncia dalla Stazione Carabinieri Taranto Principale, i militari hanno organizzato un appostamento in Via Di Palma. Gli uomini in borghese, dopo aver fotocopiato le banconote che la donna avrebbe consegnato al suo aguzzino, hanno atteso l’ennesimo appuntamento tra i due. Appuntamento tardato di qualche ora , ma alla fine è scattato il blitz dei militari e poi le manette per il 41enne.