LECCE – Un elicottero che atterra a Lecce in serata, un altro che decolla da Andria nelle prime ore del mattino. Sono pazienti covid gravi, che vengono trasferiti nel reparto di terapia intensiva covid del Dea di Lecce. Qui, su 16 posti, al momento ne sono occupati 14, ma la Asl ne ha giĂ attivati altri 8. Sono numeri che cambiano di giorno in giorno, ovviamente, ma di certo Lecce sta accogliendo chi ne ha bisogno dal nord della Puglia. Venerdì la metĂ dei letti era occupata da pazienti arrivati da fuori provincia. L’ultima in ordine di tempo è una donna di 77 anni, andriese, positiva al covid e intubata nell’ospedale Bonomo di Andria, trasportata in elicottero da Barletta.
Nell’ospedale Perrino di Brindisi, le difficoltĂ sono legate alla promiscuitĂ , non essendoci un percorso covid dedicato. “Qui, nella terapia intensiva covid ci sono 20-22 posti -spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Brindisi, Arturo Oliva- ma in realtĂ , di questi, solo 12 sono fruibili, per due motivi: mancano gli anestesisti (uno si può occupare di massimo 8-10 pazienti alla volta) e per gli spazi angusti. Ci vorrebbero, poi, piĂą barelle di contenimento per velocizzare i trasferimenti. Si sta comunque meglio rispetto alla prima fase, ora non mancano i dispositivi di protezione individuale per il personale”.
Sempre a Brindisi, in mattinata il sindaco ha emanato l’ordinanza di chiusura del mercato settimanale di Sant’Elia fino al 3 dicembre. “Il provvedimento si rende necessario -spiega Rossi- per evitare ogni possibile forma di propagazione del contagio. I dati ci impongono una riflessione e una decisione drastica -che è necessaria, in questo momento. Purtroppo è un sacrificio indispensabile per tutelare la salute pubblica”.
