Cronaca

Soldi in cambio di voti? Il pentito accusa Solito, l’ex sindaco di Sogliano Cavour

SOGLIANO CAVOUR-Era il 4 dicembre del 2018 quando Vincenzo Cianci, 33 anni di Sogliano Cavour, imputato nel processo Contatto, annunciò ufficialmente la decisione di collaborare con la giustizia. Cianci, ritenuto elemento di spicco del clan della zona di Sogliano- Noha, si trova ora in una località protetta. I verbali delle sue dichiarazioni sono stati depositati e parlano di richieste di aiuti per la campagna elettorale. Il pentito ha dichiarato di avere ricevuto la somma di 30mila euro per sostenere la candidatura di Paolo Solito, ex sindaco e  dell’ex assessore alle politiche sociali, Luciano Biagio Magnolo. Inoltre, avrebbe ottenuto per interposta persona. Non solo. Ci sarebbero state delle agevolazioni per l’organizzazione della “Sagra delle Friseddhe, Purpette e Vino” nel 2016, con altre somme ottenute sempre dal sindaco. In cambio favoritismi e aiuti di parenti nell’assegnazione delle case popolari.

L’ex sindaco ha smentito categoricamente qualsiasi contatto con il pentito negando di aver mai consegnato somme di denaro o concesso favori. 

L’operazione “Contatto” avvenne all’alba del 5 settembre 2017. I carabinieri arrestarono 37 persone e ne avevano indagate altrettante per una serie di reati contestando l’ associazione a delinquere di tipo mafioso: estorsioni, droga, rapine, ma anche contatti e influenze con con pubblici amministratori. Un’operazione che aveva smembrato il clan Coluccia e che aveva portato all’arresto di Luciano Biagio Magnolo, ex vicesindaco e assessore alle Politiche sociali del Comune di Sogliano Cavour. Per lui furono disposti gli arresti domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo le indagini l’amministratore avrebbe favorito con favori e assunzioni affiliati e loro parenti favorendo proprio la madre dell’attuale collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci. Dopo questa operazione il comune di Sogliano Cavour fu sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei ministri, su proposta dell’allora Ministro dell’interno Matteo Salvini, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL). Una decisione presa in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata“.

 

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