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Nel caveau della banca per ore: caccia alla banda

LECCE – Devono essere rimasti lì dentro per ore, forse per due giorni interi. Avevano provveduto anche a portarsi delle sacche per contenere le urine che avrebbero prodotto durante la loro permanenza, acquattati nella filiale della banca. Come in una trama da film americano. E invece siamo a Lecce, in Piazza S. Oronzo.

Qualcuno si è introdotto nel caveau della BNL ai piedi della statua del santo protettore. Una banda che aveva studiato tutto nei dettagli. O quasi. Perché la rete del sistema d’allarme è saltata due volte nella giornata di domencia e se ne sono accorti dalla centrale operativa dell’istituto di vigilanza “Fenice”. Per questo i ladri hanno dovuto mollare il colpo. Alle 19,00 le guardie giurate hanno avvisato la Polizia, segnalando l’avvenuta intrusione nella filiale. La banca chiude il venerdì pomeriggio per riaprire il lunedì mattina, è in questo arco di tempo che i banditi hanno agito. Gli agenti delle Volanti si sono ritrovati davanti alle porte di accesso alla stanza blindata aperte, ma stranamente non c’era alcun segno di effrazione, nulla che facesse pensare a una forzatura. Per terra, però, c’erano portafogli e gioielli. Non solo: sono stati recuperati dei borsoni, che la banda ha dovuto lasciare lì, pieni di arnesi da scasso, altri ori e anche denaro.

La Polizia ha avvisato il direttore della filiale che, arrivato sul posto, è entrato nel caveau per confermare che fossero state aperte le cassette di sicurezza. La Polizia scientifica è al lavoro insieme alla squadra mobile: stanno ascoltando i dipendenti e stanno visionando le immagini delle tantissime telecamere di videosorveglianza installate nel cuore di Lecce. Perché quella mancanza di segni di effrazione può essere l’indizio più importante.

La banca non ha aperto questo lunedì mattina. Perché le indagini sono serratissime.

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