Attualità

Lavoratori “ex V.I.T.”: interrogazione 5 Stelle

LECCE – “Un gioco delle tre carte tra Regione, Provincia e Comune”. Così il consigliere comunale leccese del Movimento 5 stelle, Fabio Valente, commenta la vicenda dei lavoratori “ex V.I.T.”. 27 persone che, ormai da quattro anni, sono senza occupazione perché non si comprende chi sia l’ente loro interlocutore, chi debba farsi carico della loro situazione. Valente, interpellato dai lavoratori, ha a sua volta informato il consigliere regionale pentastellato Antonio Trevisi, che ha presentato un’interrogazione all’assessore allo Sviluppo economico Antonio Nunziante e a quello al Lavoro Sebastiano Leo. L’obiettivo è proprio comprendere chi abbia la competenza del servizio di controllo delle caldaie a Lecce città.

Erano proprio queste 27 persone a occuparsi degli impianti termici. In stand by da anni, hanno anche presentato un esposto in Procura, che però non ha ritenuto ci fossero elementi per procedere.

La società cooperativa V.I.T. aveva un incarico quadriennale con convenzione con il Comune di Lecce, fino a giugno 2014. I lavoratori passarono poi nella Salento energia, partecipata della Provincia, ma, arrivata la Legge Delrio, l’ente di Palazzo dei Celestini non ha potuto mantenere gli impegni. Il Tar stabilì che la Provincia dovesse assumersi l’onere del servizio. Il Comune di Lecce, comunque, perché i lavoratori restassero operativi, chiese di riassorbirli. Ma, a oggi, non si è mosso nulla. I lavoratori denunciano da sempre lo scaricabarile tra enti, si sono rivolti anche all’Autorità nazionale anticorruzione per capire chi sia il loro interlocutore, ma Anac si è detta non competente in materia. Ora, esausti, chiedono di poter lavorare, di svolgere qualunque mansione in qualsiasi campo.

Il Comune aveva avocato a sé il servizio, perché la normativa prevede che i comuni con più di 40mila abitanti possano gestirlo in proprio. “Con una delibera di consiglio il servizio fu però sospeso e poi, con una delibera successiva, fu annunciato che lo avrebbe riacquisito- spiega Valente- Il problema si è creato con il “vuoto” nel mezzo”.

Ora bisogna stabilire una volta per tutte a chi spetti, per ridare un lavoro a chi lo attende da anni.

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