LECCE (di M.C.) – Settimana di sosta per il campionato e assente quel pallone che rotola sull’erbetta del rettangolo di gioco a farsi spazio nei pensieri di chi segue il calcio con attenzione ci sono i numeri e le prestazioni e, seppur sia presto per le operazione matematiche, non si può fare a meno di notare quello che funziona di più nella compagine giallorossa, che comunque sta stupendo tutti, e quello che deve e può essere migliorato.
Dopo 7 giornate il Lecce ha 12 punti, con una media di 1,71 che supera quella utile per l’obiettivo prefissato e cioè la salvezza e proietta la squadra in zona interessante; ha il secondo attacco con 13 gol come Benevento e Brescia, uno in meno rispetto al Foggia che però ne ha subiti 13 e quindi 5 in più rispetto al Lecce che è stato “bucato” 8 volte ed è qui che bisogna oggettivamente migliorare.
L’impianto di gioco di Liverani, che funziona, ha mandato in gol 4 volte a testa Mancosu e Palombi, due Falco e La Mantia e una Fiamozzi. Gli attaccanti quindi segnano così come segnano i centrocampisti offensivi e c’è pure stata una dose di fortuna con il gol del terzino ex Genoa.
Ciò detto spicca, tra i sempre presenti nell’undici titolare, e cioè Calderoni, Meccariello e Scavone, Mancosu che è in forma smagliante e sta trascinando la squadra regalando giocate di ben altra categoria. E non si può fare a meno di notare ed evidenziare l’inizio esaltante di Petriccione che da play a centrocampo stupisce e lascia ben sperare per il futuro, suo e della squadra; è presto però per parlare di futuro, è tempo di vivere il presente nel migliore dei modi, ci sono da affrontare il Palermo, poi il Foggia, il Crotone e il Pescara, un altro tour de force al termine del quale si potrà tracciare un bilancio più preciso. Pensare settimana dopo settimana, avversario dopo avversario, per agguantare quella salvezza che permetterebbe di guardare oltre, verso obiettivi più prestigiosi che la piazza di Lecce merita.
