NARDO’- Ora c’è anche la prova scientifica: il lupo è tornato nel Salento. La prova del Dna infatti ha certificato senza ombra di dubbio la presenza del lupo nel territorio di Nardò. Il Servizio Veterinario Area C della Asl Lecce ha effettuato dei campionamenti sui resti di un ovino trovato predato nelle campagne del Boncore in agro di Nardò lo scorso mese di agosto, al fine di identificare la specie del soggetto predatore tramite analisi genetiche dei campioni biologici. La refertazione dei campioni è stata compiuta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sezione di Taranto, che si è avvalso dell’Istituto Zooprofilattico LT – Rieti per l’individuazione del genotipo individuale con la tecnica “microsatelliti”. Gli esiti del Dna hanno certificato che l’animale predatore è riconducibile alla specie Canis Lupus (Lupo) e quindi la presenza dell’animale nel Salento. “Il ritorno di una specie protetta – ricorda Mino Natalizio – è sempre una buona notizia, un indicatore ambientale indubbiamente positivo per tutto il territorio salentino. Il fatto che si tratti di un “canis lupus” non deve assolutamente scatenare sindromi e paure di nessun tipo, visto che in Italia la mortalità dei lupi per cause antropiche sembra essere già tra le cause più diffuse, siano queste accidentali (collisioni con veicoli) o intenzionali (arma da fuoco, trappole, veleno). Certo, la convivenza con il lupo va gestita con equilibrio e ragionevolezza attraverso un protocollo tra allevatori ed enti interessati che contenga soluzioni efficaci e preventive capaci di ridurre i danni da lupo alla zootecnia e non solo”.
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