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Il Tar accoglie ricorsi Centrodestra: Anatra zoppa fino al giudizio del Consiglio di Stato

LECCE – Il Tar ha deciso: i due ricorsi presentati dal Centrodestra sono stati accolti, dunque l’ipotesi anatra zoppa per il Comune di Lecce diventa realtà.

E’ inziata poco prima di mezzogiorno e si è conclusa dopo un’ora la discussione di merito al Tribunale amministrativo di Lecce sul premio di maggioranza attribuito al centrosinistra in Consiglio comunale. La decisione attesa dopo 24ore di tempo però ha battuto d’anticipo arrivando poco dopo le 18.00 con la pubblicazione ufficiale del dispositivo da parte dei giudici amministrativi, presieduti da Antonio Pasca .

Il Tar stabilisce, accogliendo i ricorsi, che la decisione da parte della commissione elettorale, presieduta dal giudice Alcide Maritati, è errata nell’aver attribuito al centrosinistra la maggioranza dei consiglieri comunali di Lecce. Questo giudizio nel merito però non sortirà definitive conseguenze. E questo perché la decisione di certo sarà impugnata davanti al Consiglio di Stato dal sindaco e la sua squadra: sarà quel verdetto a sancire, eventualmente, un cambio degli equilibri nell’assise di Palazzo Carafa.

Adesso il sindaco, per evitare l’eventuale sfiducia da parte della nuova maggioranza, dovrebbe sperare di ricevere i voti utili o infittire la sua pattuglia grazie a consiglieri che per il cosiddetto “bene della città” potrebbero abbandonare il centrodestra anche per non tornare alle urne.

Di fatto tutto si giocherà davanti al consiglio di Stato, stando alla decisione del Tar intanto Carlo Salvemini potrebbe contare solo su 14 consiglieri, mentre 17 seggi verrebbero assegnati al centrodestra e uno resterebbe al M5s.

A subentrare in Consiglio sarebbero gli esclusi Federica De Benedetto di Fi, Angelo Tondo e Attilio Monosi di Direzione Italia, Giorgio Pala di Fratelli d’Italia, Laura Calò e Paola Gigante di Grande Lecce. Questi sei seggi sarebbero, dunque, tolti alla maggioranza.

A lasciare dovrebbero essere di sicuro Ernesto Mola di Un’idea per Lecce, Silvano Vitale di Un’altra Lecce e Massimo Fragola di Andare Oltre. Non si salverebbe Roberta De Donno, che è entrata in Consiglio dopo la nomina ad assessore di Carlo Mignone (Udc). Antonio Torricelli (Pd), subentrato dopo la nomina di Paolo Foresio, invece, resterebbe, mentre ad andare a casa al suo posto sarebbe Paola Leucci. Idem con Pierpaolo Patti di Lecce Città Pubblica, il cui ingresso è avvenuto dopo la nomina di Silvia Miglietta, per cui a perdere il seggio sarebbe in questo caso Giovanni Castoro.

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