Cronaca

Discarica parachianca, il dissenso senza partecipazione: dubbi sull’iter

SURBO- Tra tre giorni si apre la conferenza dei servizi per valutare il progetto della nuova discarica per rifiuti speciali non pericolosi in contrada Masseria Parachianca. E ad oggi l’incertezza è totale sulla posizione che il Comune di Lecce ha deciso di assumere, vale a dire non presentarsi alla conferenza di servizi ritenendo irricevibile il progetto e pertanto improcedibile l’iter.
“Se l’assenza del Comune sarà idonea a bloccare il procedere dei lavori della conferenza oppure se si potrà andare avanti anche facendo a meno di Palazzo Carafa è questione da verificare”, spiega Pierluigi Portaluri, docente di diritto amministrativo presso l’Università del Salento. È questo il punto chiave su cui si dovrà lavorare nelle prossime ore: in Consiglio comunale, il 2 novembre, è attesa la comunicazione del sindaco sugli intendimenti, ma il tenore si conosce già, reso noto dalle dichiarazioni rese dall’assessore al ramo, Andrea Guido. L’avvocatura del Comune ritiene che si possa evitare di sedersi al tavolo convocato per il 3 novembre in Provincia, perché la richiesta delle ditte Geoambiente e Trio, così come formulata, risulterebbe carente nei presupposti che ne dovrebbero legittimare l’esame.

Il dissenso è di tutti. Ma se sarà necessario formalizzarlo in quella sede è la questione sul tavolo, affrontata anche nella seduta della commissione consiliare di qualche giorno fa, quando una parte dei consiglieri ha voluto insistere sull’importanza di esserci. Carattere ostativo, secondo Palazzo Carafa, avrebbe il fatto che la cava sia ancora in esercizio, lo sarà fino al 2020 e pertanto non potrebbe essere convertita all’improvviso in una discarica. Tra l’altro, vige, un obbligo garantito da fideiussione a ricolmare e piantumare l’area.“Non è detto, però – chiarisce Portaluri – che la presenza dell’attività di cava ancora in corso impedisca la riconversione del sito”. Il Consiglio comunale di Surbo ha già formalizzato il suo no all’unanimità. Il 2 novembre faranno altrettanto anche i Comuni di Trepuzzi e Squinzano.

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