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“Il piano comunale delle coste? In realtà siamo solo all’inizio”

LECCE- Carlo Salvemini, in una conferenza stampa convocata in mattinata, comunica così che il Piano comunale delle coste, annunciato dall’assessore Martini con la delibera dello scorso 13 giugno, in realtà è ben altro.
Un Piano coste che avrebbe solo la funzione di ufficializzare l’avvio della pianificazione costiera per l’apertura delle consultazioni in materia ambientale. Ma cosa prevede? “Uno sfruttamento intensivo della costa nonostante le criticità ambientali -secondo Salvemini di  Lecce Città Pubblica- l’uso intensivo delle spiagge con 30 concessioni demaniali a scapito delle spiagge pubbliche. E ancora, per i lidi storici di San Cataldo, Torre Chianca e Frigole, sarebbe anche prevista la rimozione dei manufatti in pietra per far largo all’istituzione di strutture precarie. 

E comunque, il Piano coste “non si può adottare perché non sarebbero state ancora avviate le procedure necessarie a verificare la compatibilità con le sensibilità ambientali del nostro litorale”. E questo comporta tempi lunghi, colpa -per Salvemini- di un ritardo politico e amministrativo che finirà come sempre per penalizzerebbe le marine e la città .

Lecce Città Pubblica ha comunque in serbo delle proposte per anticipare i tempi, tra queste:  un ciclo di incontri pubblici su ciascuna delle marine e una revisione della dividente demaniale, che restituisca quei 2 km di spiaggia al demanio pubblico.

 

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