CronacaPolitica

Maxiappalto mense ospedaliere: dopo l’interdittiva antimafia, La Cascina torna in gara

LECCE-La Cascina torna a correre per aggiudicarsi il mega appalto per il servizio di ristorazione negli ospedali e nelle residenze assistite. È il Tar di Lecce a ribaltare la situazione, dopo l’esclusione stabilita a luglio dalla Asl, in seguito all’interdittiva antimafia emanata alle soglie dell’estate dalla Prefettura capitolina, a causa delle risultanze dell’inchiesta di Mafia Capitale.
La sentenza del 18 gennaio (Pres. Di Santo; Est. Rinaldi) stabilisce ora che l’associazione temporanea di imprese guidata dalla Cascina Global Service va riammessa nella gara che prevede l’affidameno del servizio per 60 mesi, al costo di 39.585.040,40 euro oltre IVA.

I Giudici di Via Rubichi hanno accolto il ricorso della società, rappresentata dagli avvocati Ernesto Sticchi Damiani, Gennaro Rocco Notarnicola e Michele Perrone, ritenendo che gli effetti dell’informazione interdittiva sono da considerarsi superati, visto che sia il Tribunale che la Prefettura di Roma hanno abilitato La Cascina a partecipare alle gare di appalto anche se già bandite, dopo l’insediamento al suo vertice degli amministratori giudiziari.

Nell’ottobre scorso, il Tar non aveva concesso la sospensiva alla società, ciò che poi ha fatto il Consiglio di Stato, per il quale, “ritenuto che la procedura di gara versa ancora nella fase di apertura delle offerte tecniche”, “l’ammissione con riserva dell’appellante soddisfa gli opposti interessi”.

Dunque, si diceva, la Cascina torna ai nastri di partenza, per aggiudicarsi l’appalto che al momento gestisce ancora, da oltre dieci anni, grazie a continue proroghe, al Fazzi, a cui si sono aggiunti, da qualche anno, anche tutti gli altri nosocomi. Dovrà contendersi l’affidamento con gli altri otto raggruppamenti che hanno presentato la propria offerta economica alla Asl, intoppi permettendo: la gara è stata bandita e poi annullata per quattro volte dal 2004, e negli ultimi tempi a rallentare le valutazioni sono state le continue dimissioni presentate dai membri della commissione giudicante, formalmente per motivi personali, ma non senza il sospetto che ci possano essere state pressioni.

Articoli correlati

Rapina con un complice una sala slot: arrestato dalla Polizia

Redazione

Enel abolisce le agevolazioni tariffarie, mille ex dipendenti sul piede di guerra

Redazione

Serravezza parte per Roma: se proprio dovessimo subire Tap, che si abbattano Ilva e Cerano

Redazione

Festival Terre del Negramaro, il sindaco di Guagnano lancia l’invito a Giuliano

Redazione

Fatale schianto contro un albero: muore 24enne

Redazione

Bancarotta fraudolenta, imprenditore ai domiciliari

Redazione