LECCE- Sarà il perno della futura sanità salentina, non solo leccese ma anche, per alcune branche, di Brindisi e Taranto. Il nuovo Fazzi sarà tecnicamente un Dea di secondo livello, vale a dire un Dipartimento dell’Emergenza e Accettazione, con 330 posti letto , di cui 64 di terapia intensiva. Qui troverà posto il nuovo Pronto Soccorso, l’Urgenza dell’Area chirurgica, il trauma Center, la Rianimazione, l’area della Medicina iperbarica, della patologia cardiovascolare, il Dipartimento di diagnostica per immagini, il centro ustionati e quello trapianti.
Sarà ancora più Leccecentrica la sanità salentina. Questo sarà il riferimento non solo per il resto delle strutture della provincia, ma anche per alcune specialità di un territorio molto più grande, comprendente anche il Brindisino e il Tarantino. Così per la chirurgia pediatrica o per la Cardiochirurgia, il cui bacino di utenza è innalzato a 1.200.000 abitanti.
Più che da ormai quasi ex direttore generale della Asl di Lecce, Gorgoni ne parla soprattutto nella nuova veste di direttore del Dipartimento Salute dell’intera Regione Puglia. Passerà dalle sue mani il nuovo piano di riordino ospedaliero alle porte. E le idee sono chiare: i medio-piccoli ospedali della provincia non saranno chiusi, ma diventeranno specialistici.