LECCE- “La provincia di Lecce è tra le più colpite, ma anche in altre aree la situazione sta diventando esplosiva”. A parlare è Carlo Mignone, dell’Anaci -Associazione Nazionale Amministratori. Condominiali e Immobiliari- e la situazione “esplosiva” è quella delle case popolari, perché sono centinaia i decreti ingiuntivi presentati dagli amministratori di alloggi pubblici contro l’Arca Sud Salento (ex Iacp Lecce) e, intanto, si stanno fermando le attività di gestione delle palazzine popolari.
La sospensione dei pagamenti verso tutti i fornitori di beni e servizi sta determinando la totale paralisi dei servizi agli inquilini. Nelle case di proprietà dell’Agenzia regionale per la casa e l’abitare saranno presto interrotte non solo le utenze, come luce ed acqua, ma anche la manutenzione degli ascensori, la cura degli spazi verdi comuni, la pulizia delle scale, lo spurgo dei pozzi neri. L’ex istituto autonomo case popolari è commissariato dal 2005, quando Vendola promise nonostante il presidente della Regione garantito che avrebbe dato un regolare governo dell’istituto.
“Considerato che, in base alla nuova normativa condominiale, applicabile anche alle autogestioni, gli amministratori devono agire in giudizio, entro sei mesi dall’approvazione del bilancio, e considerata la condotta omissiva delle Arca -dice Mignone- si assisterà ad un aumento esponenziale del contenzioso, con ulteriore aggravio di passività sul bilancio dell’Ente”. La crisi va superata con un intervento della Regione e delle Arca.
