LECCE- 4 piani, un seminterrato, 3.600 metri quadri di muratura in cemento armato, un giardino di ben 20.000 metri quadri, sono i numeri di quello era l’ex ospedale Galateo, il posto per uscire dalla tubercolosi, per essere curati da peste e colera. L’imponente struttura da qualche mese riaperta per ospitare la terza colonia felina della città, rischia ancora oggi di crollare su se stessa. le promesse, le proposte, i proclami, per la riqualificazione, negli anni sono stati tanti: dall’idea dell’università nel 2011 di farne laboratori e studentato; a quella dei consiglieri (bipartisan) di ricavarne mini appartamenti per i poveri; alla comparsa nel dossier di Lecce 2019 che indicava “sarà il villaggio della cultura”, alla richiesta del sindaco di Lecce, Paolo Perrone alla regione “ce lo dia, ne faremo alloggi per i senza tetto”.
Interesse manifestato da parte di tutti, idee straordinarie che nel tempo, però, sono rimaste tali per l’edificio che nel 1962 passò dalla provincia, (che lo costruì), all’Inps, 8 anni dopo all’ente ospedaliero, nel 1997 diventò della Asl, e dal 2010 è nell’elenco della società di cartolarizzazione della regione. Dopo le parole, si attendono i fatti, ma ad oggi, l’amministrazione continua a chiamare in causa la regione. Appelli , proposte, intenzioni, in attesa (ancora) di diventare concrete.