CronacaPolitica

Renzi apre la 78esima Fiera Campionaria, dopo le contestazioni a Taranto

BARI- La 78esima edizione della Fiera del Levante apre i battenti, attesa, accolta e vissuta tra le proteste. Quelle che, più dure, hanno atteso il premier Matteo Renzi a Taranto. “Buffone” gli ha gridato un gruppo di ambientalisti e operai Ilva, prima del suo arrivo in Prefettura per discutere, proprio del siderurgico. Striscioni ambientalisti, polizia in tenuta antisommossa e il premier che assicura: “Tornerò a Natale perché l’Ilva è una questione nazionale”.
Poco dopo tornerà a parlarne sul palco della Fiera del Levante per dire che “non lasceremo che su Taranto che si giochi la sconfitta della dignità dell’uomo. Perché a Taranto non è più soltanto una partita che riguarda l’Ilva, non è più solo una partita che riguarda i posti di lavoro che pure sono tanti. A Taranto – ha detto Renzi – è in ballo l’idea stessa di un rapporto tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute”.

Ma anche a Bari ad attendere il premier c’erano manifestanti. I più silenziosi ma determinati i sindaci No Tap con le fasce al collo, i più visibili gli ambientalisti che gridavano il proprio no alle trivelle in Adriatico. E i discorsi dal palco sono specchio delle proteste.

È Vendola a toccarle ad una ad una. Il no alla Tap – “scienza non pregiudizio”- il no alle trivelle: “Abbiamo il diritto di ribellarci alle trivelle in questa nostra striscia di mare”.

Ma c’è spazio per temi a tutto tondo: d quelli più locali come il ricordo dell’ex sindaco di Brindisi Domenico Mennitti, un uomo di spessore ha detto il governatore, quello di Renata Fonte morta per opporsi alle speculazioni a Nardò. A i tempi più nazionali con il premier che annuncia l’era delle riforme: della legge elettorale, del lavoro, dell’Università. Da 20 anni si annunciano, ora si faranno dice. Discorso che divide il centrosinistra tra estimatori e detrattori come Minervini, che soddisfa Scelta Civica e che, invece, delude Forza Italia con Fitto e Palese per nulla convinti dai contenuti.

Pungola dal palco, invece, il presidente della Provincia Schittuli che non perde l’occasione per denunciare “la squallida campagna acquisti dei partiti in vista delle regionali”.

Il sindaco di Bari, invece, coglie l’occasione per annunciare “che uniti si cresce, per questo sosteniamo con convinzione la candidatura di Lecce a capitale della Cultura 2019”.

Per il premier, poi, prima di volare a Mola di Bari dall’imprenditore Vito Pertosa, tradizionale giro negli stand, con il consueto per lui ma mai per i predecessori bagno di folla, tra foto autografi strette di mano. E si chiude la fiera delle prime volte, per Decaro e Renzi, dei commiati per Schittulli e per Vendola che, dopo 10 anni, si congeda passando il testimone al successore.

fiera platea copia

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