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Lecce, Caglioni: “Questo campionato non ci appartiene”

LECCE-  Nicholas Caglioni la deviazione più importante l’ha fatta fuori dal campo, qualche anno fa, quando giocava nel Messina. Il portiere bergamasco, allora 24enne, fu trovato positivo alla cocaina. Proprio nel momento in cui aveva preso possesso delle chiavi della porta messinese. E’ questo il suo più grande rimpianto. “Quando fui squalificato (fu trovato positivo alla cocaina, ndr) mi sono rovinata la carriera”, afferma il portiere, oggi 31enne.

Ad aiutarlo ad uscire dal brutto momento gli affetti familiari e gli amici più stretti. In quella squadra, allenata da Giordano prima e Cavasin dopo, giocavano tra gli altri Candela, Floccari e Storari che a gennaio passò al Milan e Caglioni passò dalla tribuna al campo, preferito a Paoletti. “Era arrivata la mia occasione – racconta – quando Storari si trafserì al Milan”.

Dopo i due anni di squalifica ha ricominciato da Busto Arsizio, dalla Pro Patria. “Fui chiamato da Di Fusco e trovai il presidente Tesoro”, aggiunge. Il mercato di gennaio lo ha portato dal Crotone al Lecce dopo aver valutato anche le proposte del Varese e di alcune squadre di Lega Pro. In giallorosso, oltre all’allenatore dei portieri di Fusco e ai Tesoro, ha trovato anche Perucchini, suo conterraneo. Per il momento la gerarchia dei portieri non è in discussione. “Sarà il mister a decidere”, dichiara.

Domenica intanto arriva la Paganese. “Non dobbiamo fare l’errore di sottovalutarla”, conclude il portiere giallorosso.

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