Cronaca

Ambientalisti: “Vapori sospetti sopra l’Ilva”. L’azienda: “Sono solo nubi”

TARANTO- Cosa c’è nel vapore acqueo dell’Ilva? Lo chiedono Alessandro Marescotti e Antonia Battaglia di Peacelink Taranto, che invieranno alla Commissione Ue le fotografie che per tutta la giornata sono state pubblicate sui social network (VEDI FOTO) ”dai vari internauti e che ritraggono le impressionanti emissioni dello stabilimento”.
Le condizioni climatiche, osserva Marescotti, hanno “accentuato l’impatto visivo dimostrando come le nuvole in sosta sul quartiere Tamburi di Taranto sono prodotte dai vapori emessi dalla zona cokeria dello stabilimento tarantino”. “La quasi totalità di assenza di vento e la bassa pressione creano – sottolineano gli ambientalisti – uno scenario apocalittico che crea un netto distinguo tra le nuvole dovute a perturbazione meteorologica e le emissioni di vapore”.

Se è vero che con semplici fotografie “non possiamo dimostrare uno sforamento di emissioni nocive – aggiunge l’ambientalista – è anche vero che osservando le fotografie e consultando le documentazioni ufficiali prodotte da Ispra in relazione all’Aia possiamo capire che proprio con alcune emissioni di vapore acqueo l’Ilva di Taranto infrange le prescrizioni Aia”

Ma l’Ilva replica: “Nello stabilimento non risultano essersi riscontrati eventi anomali il giorno 1 gennaio 2014 tali da poter generare particolari fenomeni emissivi, come verificato dai vigili del Fuoco della Provincia di Taranto durante un sopralluogo effettuato nel pomeriggio del giorno in questione”.

I dati di qualità dell’aria rilevati il giorno 1 gennaio 2014 sia dalle centraline dell’Arpa Puglia, che da quelle della rete Ilva gestite da Arpa Puglia, non hanno evidenziato in tale giorno valori anomali degli inquinanti monitorati, tra cui il PM10 e il PM2,5″.

Secondo l’azienda, “i fenomeni ripresi nelle immagini sono verosimilmente riconducibili alla presenza di un grosso corpo nuvoloso insistente sull’area dello stabilimento. Infatti, il corpo nuvoloso si presenta distaccato rispetto alle emissioni di vapore acqueo prodotto dalle attività dello stabilimento”.

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