Cronaca

Esplode una bombola e crolla il palazzo, salvato anziano

MESAGNE- L’esplosione durante la notte, mentre dormiva. Su di lui, il solaio del palazzo, completamente crollato a causa del botto, che ha squarciato il silenzio della notte. E il fatto che potrà raccontarlo, rappresenta di per sé la vera notizia.

Il 77enne di Mesagne Giovanni Acquaviva, conosciuto in paese con il soprannome di “Pino delle Pigne”, è un miracolato. E per rendersene conto è bastato recarsi, in mattinata, presso il civico 26 di via Mincio, dove l’anziano vive da solo. Meglio, viveva. Perché quella casa ormai non esiste più dall’una e trenta di notte, quando una fuga di gas ha portato prima all’esplosione di una bombola di gpl, quindi al crollo del solaio. In piedi, c’è rimasta giusto qualche parete. Perché tutto il resto è franato. Anche nella camera da letto dove Acquaviva, a quell’ora dormiva. A salvare l’uomo da una morte praticamente certa, una trave che, miracolosamente, ha retto all’esplosione e che ha creato, sul corpo dell’uomo, una sorta di campana parzialmente salvata dai massi che costituivano il terrazzino ormai distrutto.

L’intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale, sul posto in pochi minuti, ha quindi regalato il lieto fine a quella che poteva essere un’incredibile tragedia. Estratto dalle lamiere e dai massi, l’uomo è stato tratto in salvo e poi condotto da un’ambulanza del 118 presso l’ospedale Perrino di Brindisi dove è ora ricoverato con qualche escoriazione ma, incredibilmente, in condizioni di salute generalmente buone.

Sul posto, anche la polizia municipale e gli agenti del locale commissariato che, oltre ad aver transennato la zona, e in particolare la facciata ancora rimasta in piedi, indagano per stabilire le esatte circostanze che hanno portato all’esplosione. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un malfunzionamento della bombola o, piuttosto, di una dimenticanza dell’anziano.

Restano accertati i danni, ingenti, all’appartamento, pronto per essere raso al suolo e quelli ad un’abitazione vicina, al cui interno sono comparse delle crepe sulle pareti.

Se non miracolo, termine in questo caso tutt’altro che abusato, ci si ritrova di fronte ad un vero e proprio colpo di fortuna che il signor Acquaviva potrà raccontare per i prossimi anni.

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