BRINDISI- Cinque intossicati in soli 4 giorni. Abbastanza da lanciare un allarme tra gli ospedali dell’alto salento, in settimana raggiunti da 5 pazienti con i medesimi sintomi. D’altronde, il periodo è quello giusto. Le violazioni della normativa anche. Qualche amico più o meno esperto, cestello alla mano, ti si presenta a casa e ti “regala” i funghi appena raccolti.
Tutto roba sicuro, figuriamoci, che anche se non c’ha il patentino, quello ne capisce.
Ed ecco che, dopo la scorpacciata di gustoso e amarognolo sughetto, nella notte arrivano i dolori. Con corsa in ospedale e diagnosi che, dopo qualche domanda tanto a conforma degli evidenti sintomi, non lascia spazio a dubbi. Intossicazione da funghi. Come dire, avvelenamento.
5 casi in quattro giorni, si diceva. Registrati negli ospedali di Francavilla Fontana e Manduria, per pazienti di Erchie, San Pancrazio e della stessa Città degli Imperiali.
Il caso più grave è stato registrato proprio al “Camberlingo”. Protagonista una 55enne di Erchie che, qualche minuto dopo aver assaggiato dei funghi raccolti dal marito di un’amica, ha accusato forti dolori addominali.
A causare l’intossicazione alimentari, alcuni rimasugli di funghi velenosi rimasti mescolati ad altri non tossici. E via di lavanda gastrica. Insomma, se l’amico di sempre vi regala dei funghi, accertatevi che siano stati raccolti con cognizione di causa e, cioè, dopo aver conseguito l’obbligatorio patentino.