GALLIPOLI- I gestori dei lidi di Gallipoli sono molto preoccupati: la pessima pubblicità fatta dai media nazionali sta mettendo tutti in fuga. Aver associato le parole stupri e droga a una delle più belle località turistiche del mondo potrebbe creare dei danni irreparabili. “La gente riparte scontenta – spiega Rocco Greco del Samsara -. Alcuni genitori hanno fatto tornare a casa i loro figli, convinti che qui gli stupri siano all’ordine del giorno”.
A Gallipoli, quest’anno, si è verificato un vero boom di presenze turistiche, i gestori di lidi parlano di un più 30 per cento, dovuto anche all’aumento del popolo del last minute e di giovani con tanta voglia di divertirsi. “E’ successo quello che succede a Rimini o a Riccione, spiega Greco, solo che lì si preparano in anticipo chiedendo l’interforze”. In altre parole, un massiccio spiegamento di forze dell’ordine che fa filare tutto liscio. A Gallipoli, invece, sembrano tutti colti di sorpresa: a fine stagione la Prefettura ha chiesto ai gestori di eliminare l’alcool dagli happy hour: un sacrificio economico non di poco conto.
Nel turismo stagionale lavorano centinaia di giovani, la pubblicità negativa che sta subendo in questi giorni la perla dello jonio rischia di riverberarsi anche sui flussi dell’anno prossimo. “Del resto, sottolinea Greco, gli stupri succedono ovunque e non è il caso di additare Gallipoli come la terra degli stupri per due episodi che si sono verificati. Questi tipi di reati si combattono con la presenza massiccia delle forze dell’ordine sul territorio, non con la cattiva pubblicità”.
Lo stop ai cocktail e alle serate danzanti sulla spiaggia sta facendo scappare via molti turisti. Quindi, i gestori e Assobalneari hanno deciso di prendere in mano la situazione: in mattinata si sono riuniti all’hotel Vittoria di Gallipoli e hanno deciso di rilanciare gli happy hour con l’alcool.
A convincerli a fare questo passo è stato il calo di entrate e di presenze che in meno di tre giorni, con la pubblicità negativa dilagante, stava rischiando di mandare KO gli affari. Resterà il limite alle serate danzanti, ma gli happy hour non si toccano. Insomma, i balneari voltano le spalle alla Prefettura dopo aver fatto due conti: resteranno i limiti alla musica e all’alcool nelle notti, ma per il resto se ne parlerà l’anno prossimo.