Cronaca

Arrampicate al Ciolo, restano le calate alle grotte proibite. Esposto in Procura

GAGLIANO DEL CAPO- Dalla discussione all’esposto in Procura. Sulle arrampicate al Ciolo il braccio di ferro diventa durissimo, proprio nel giorno in cui ha inizio la manifestazione Salento Climbing Fest. A firmare la denuncia depositata Armando Nuzzone, arrampicatore anche lui e frequentatore della zona. “Ora sarà compito degli organi preposti verificare se e come sono state acquisite tutte le necessarie autorizzazioni- ha spiegato-. Questo per tutelare il territorio, gli appassionati e gli spettatori. E poi per ribadire che qua nessuno è fesso!!!”.

Eppure, le rassicurazioni degli organizzatori non erano mancata: “Il nostro impegno sarà quello di garantire la gestione degli afflussi sia dei partecipanti che degli spettatori, al fine di non congestionare la zona in accordo con le autorità preposte”, hanno detto. I dubbi sollevati da speleologi e ambientalisti, però, sono stati pesanti: quel luogo, uno dei più fragili dell’intero Salento, non può essere sovraccaricato da eventi simili, che richiamano non solo gli appassionati, circa duecento quelli iscritti alla manifestazione, ma soprattutto visitatori, che dovranno affollarsi lì, con il rischio di un carico antropico insopportabile.

Non solo. La preoccupazione che il Ciolo si trasformi in una giostra è evidente. La Zip Line, la teleferica installata tra il ponte e la roccia, oltre alle nuove chiodature per le nuove vie d’arrampicata hanno fatto storcere il naso. Dall’organizzazione del Salento Climbing Fest, Claudio Schiantarelli getta acqua sul fuoco: “vorremmo innanzitutto chiarire la distinzione tra il Progetto Salento Verticale e l’evento.

Il primo mira alla valorizzazione del territorio Salentino, allo sviluppo e alla divulgazione dell’attività dell’arrampicata; il secondo è invece l’occasione per promuovere attivamente il Progetto Salento Verticale, limitato alla settimana che va dal 26 Agosto al primo Settembre. Rispetto e salvaguarda ambientale sono valori che un arrampicatore conserva dentro di sé. Proprio con questo spirito il Progetto Salento Verticale si integra nel territorio proponendo ed eseguendo tutti gli interventi in modo trasparente e rispettoso dei vincoli legislativi e ambientali”. Pensiero fatto proprio anche da Erminia Licchelli, presidente di Confturismo Lecce. Ma è proprio su questo che sembra arrivare lo scivolone.

Tra le attività promosse, continua a rimanere la calata di 40metri dentro la grotta del pozzo, per gruppi da dieci alla volta, spiegano dall’organizzazione. Dal Parco Otranto- Leuca, invece, lo ribadiscono: “abbiamo espresso assoluto divieto a chiodare e anche a fruire di qualsiasi cavità carsica, Grotta del Pozzo compresa”, conferma una seconda volta Francesco Minonne, nel direttivo dell’ente.

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