PORTO MIGGIANO- Arriveranno nelle prossime ore, in Procura, le annotazioni della Forestale per formalizzare le 15 denunce per violazione dei sigilli a Porto Miggiano. Ma all’indomani della mattinata di tensione altissima sulla cala sequestrata, si pensa già a come rafforzare il blocco per evitare l’accesso alla spiaggetta.
Dalla Procura, infatti, non c ‘è alcun cenno ad un passo indietro. Anzi, si studiano i nuovi metodi per rendere una volta per tutte off limits l’insenatura ai bagnanti. Un altro blocco provvisorio, in attesa che sia pronta la cancellata in ferro che, presumibilmente, sarà installata fra una decina di giorni. Una decisione destinata ad inasprire, probabilmente, ancora di più gli animi già agitati. Si è sfiorata la rissa, in una domenica mattina che si pensava quieta, a Porto Miggiano.
Il blitz dei Forestali, su disposizione del pm Antonio Negro, da un lato, e l’arrivo di un gruppo di ambientalisti, dall’altro, hanno evidentemente reso roventi i toni e il confronto con un gruppo di locali, lì per un sit in di raccolta firme per chiedere il dissequestro della cala, s’è trasformato in spintoni. E’ stato necessario l’intervento degli uomini della Forestale, in tutto otto, per evitare che si arrivasse alle mani. Si aspetta, per il momento, che la magistratura si pronunci sulla seconda istanza di dissequestro presentata dal Comune di Santa Cesarea Terme, dopo il rigetto della prima, a causa del paventato rischio crolli e delle esigenze di accertamento della staticità.
Nel frattempo, il sindaco Pasquale Bleve si dice solidale con i turisti che lì arrivano e non possono fare il bagno. Certo è che, dopo il sequestro di marzo successivo ai lavori di consolidamento del costone roccioso, ragionare a bocce ferme è diventato logorante, almeno per i residenti di Santa Cesarea.