BARI- Mai più strade che, come tubi, si impossessano del territorio senza criterio; mai più insediamenti industriali che nascono come cattedrali nel deserto. Tutto deve essere fatto amalgamandosi con il paesaggio che lo circonda, migliorandolo e non certo deturpandolo. Perché anche una strada deve essere un bel biglietto da visita per i turisti. Punta a questo il nuovo piano paesaggistico della Regione, approvato dalla giunta regionale, e presentato dal presidente Vendola e dalla sua vice Angela Barbanente.
“Dopo 16 anni di miraggi e di imbrogli, senza un piano di assetto idrogeologico, l’urbanizzazione è stata selvaggia ” ha detto Vendola. “Il tutto, ha incalzato la Barbanente, con un sistema di vincoli basato sulle carte degli anni 50”. Ora, dunque, il nuovo piano condiviso con i territori e adeguato al Codice dei Beni Culturali, sarà lo strumento di certezza e trasparenza, come lo hanno definito dall’esecutivo, al quale tutti si dovranno adeguare per far si che la tutela del paesaggio sia incentivata da una burocrazia moderna ed efficace.