Cronaca

Asl e Regione decidono: chiusura temporanea per l’Imid

BARI- Una riunione fiume, durata quasi tutta la mattina, poi una conferenza stampa lampo necessaria per respingere al mittente, punto per punto, tutte le accuse mosse dal presidente dell’Ordine dei medici di Lecce Luigi Pepe. La Regione Puglia e la Asl di Lecce parlano del caso Imid, e lo fanno con una quantità di carte, quei famosi dossier frutto di indagini interne avviate nei mesi scorsi, dopo le prime dichiarazioni di Pepe.

La sentenza è netta: “Respingo decisamente al mittente queste accuse – dice l’assessore alla Salute della Regione Elena Gentile – noi abbiamo non solo voluto da subito il Centro Imid, ma siamo molto dispiaciuti dalla scelta del dott. Minelli di rescindere il suo contratto. E lo dico perché mai la Regione avrebbe interrotto questa esperienza.  Anzi, abbiamo ottenuto manifestazioni di apprezzamento da parte dei pazienti, per l’approccio e la qualità della cura offerta.”

Il centro Imid sarà chiuso temporaneamente, il tanto che basta per emanare un bando pubblico per reperire un figura professionale della stessa levatura scientifica di Mauro Minelli. “Noi – ha spiegato ancora la Gentile – lavoreremo anche il mese di agosto per consentire la continuazione di questa esperienza che è punto di qualità per l’intera rete sanitaria regionale, affinché possa continuare ad accogliere pazienti pugliesi  e provenienti da  fuori regione.” Il direttore generale della Asl, Valdo Mellone, invece, si augura che “il dott. Minelli  chiarisca per bene la sua posizione e il fatto che si è dimesso gli consentirà di difendersi in libertà dalle accuse, e alla fine di questo percorso possa esserci una riconciliazione tra lui e il sistema sanitario regionale”.

“Non sarà facile trovare una figura come Minelli – ammette la Gentile – ma dobbiamo provarci per tutelare la salute dei cittadini che in quel centro avevano trovato la risposta alla loro richiesta di salute”. La Gentile e i dirigenti dell’assessorato sono convinti che le dimissioni di Minelli avranno come effetto il calo degli accessi. “1200 pazienti, solo nell’ultimo anno, si sono fatti curare dall’Imid – dicono la Gentile e il direttore generale Mellone con i dati alla mano – oltre 300 ricoveri. Tutto questo ha portato mobilità attiva e soldi nelle casse del sistema sanitario regionale. Se non è un bene questo..”. A ulteriore prova della valenza scientifica di Imid, ricordano, c’è il fatto che da ogni parte del mondo, i lumari del campo partecipavano ai congressi organizzati da Minelli. “E’ difficile che medici di quel calibro vengano a Campi se non c’è una struttura scientifica di grande livello”.

Tornando al capitolo ricoveri, la responsabile della Sanità ha voluto  rispondere a Pepe. Quei ricoveri che per Pepe non erano leciti, lo erano eccome. “Come è noto a tutti, la struttura di Campi non è più ospedale, quindi quelli sono ricoveri che vengono definiti di osservazione breve, sono posti letto tecnici”.

E’ il dirigente Vincenzo Pomo a rincarare la dose. “Pepe ci deve chiarire le idee. O il suo è un attacco personale nei confronti di Mauro Minelli, e in tal caso deve spiegare perché; o se non lo è, ci deve spiegare come mai le sue preoccupazioni sono solo per i pazienti al quarto piano di quella struttura. Ricoveri e cronicità ci sono anche negli altri piani, ci sono persino dializzati. Perché  Pepe non parla di questi? Dovrebbe spiegarlo.”

Dopo il direttore generale della Asl Valdo Mellone, anche la Regione Puglia sta valutando di intraprendere azioni legali contro Luigi Pepe.

 

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