Cronaca

Maci contro Maci, lite fra le vigne

CELLINO S.MARCO (BR)  –    Il Giudice  Antonio Ivan Natali dovrà decidere il prossimo 16 maggio, ma nel frattempo non conosce freni la bagarre relativa alla gestione della società agricola che fa capo a Melissa Maci, della nota famiglia produttrice di vino di Cellino S.Marco.

I fatti sono questi: il fratello Gilberto Maci ha presentato il ricorso d’urgenza al Tribunale Civile di Brindisi, ricorso finalizzato “ad ottenere la sostituzione dell’attuale Amministratrice Melissa Maci in conseguenza  di sospetti prelievi in contanti (per più di 900mila euro) e del conseguente rischio di dissipazione integrale del patrimonio”, come fanno sapere i suoi legali.

Il Magistrato, “rilevato che la tipologia dei fatti prospettati da parte ricorrente  rende OPPORTUNA per mera cautela l’adozione di un provvedimento  interinale fino all’udienza del 15/03/2013”, ha temporalmente limitato “gli atti di gestione a quelli di ordinaria amministrazione”, nominando in seguito un consulente d’ufficio con poteri di controllo e di veto. Il consulente deve ora esaminare l’intera documentazione contabile presentata da entrambe le parti, al fine di  accertare o smentire il presunto ammanco. Inoltre, con lui l’Amministratrice dovrà concordare  gli atti di straordinaria amministrazione e dovrà renderlo edotto di tutti gli atti di ordinaria amministrazione.

“Al Consulente sono quindi stati affidati  poteri di co-amministrazione e di veto – dicono i legali di Gilberto Maci, Antonio De Mauro e Marcello Fedele -. Non appare pertanto conforme alle risultanze oggettive del processo affermare che l’attuale amministratrice non sia stata rimossa dal suo incarico a seguito delle sue difese o in considerazione della documentazione dalla stessa prodotta in giudizio. La stessa, più semplicemente, non è stata ad oggi sostituita – aggiungono –  dovendosi attendere l’esito degli accertamenti disposti”.

Apriti cielo. Il nodo è proprio qui. Il ricorso in effetti è ancora sub judice, in fase di valutazione e non c’è ancora decisione definitiva, ma solo un provvedimento cautelare provvisorio. “Non riesco a comprendere l’atteggiamento dei colleghi e il loro bisogno di fare la sintesi minuto per minuto di una semplice causa in cui un Giudice sta facendo verificare la documentazione contabile – ribatte da parte sua Francesca Conte, legale della controparte -.  Se è stato nominato un consulente, prudenza vuole che gli atti di straordinaria amministrazione ( che da tre anni non vengono effettuati) vengano valutati da lui. Non si può dire però che il ricorso sia stato accolto. È falso e assumeremo le dovute iniziative nei confronti di chi dà informazioni fuorvianti”.

E poi la frecciata: “Riteniamo – aggiunge la Conte – che questo sia un atteggiamento ritorsivo di Gilberto Maci, alla luce della circostanza che gli è stata inibita la possibilità di usare il marchio della Cantina Due Palme, circostanza che peraltro non ha nulla a che vedere con  le sue sorelle e la sua famiglia, visto che è decisione assunta all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione ed è stata recepita in pieno dal tribunale per le imprese di Bari”.  Provvedimento, tra l’altro, è precisato dai difensori di Gilberto Maci, “ottenuto in difetto di contraddittorio, oggetto di impugnazione”.

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