Politica

Liste Grande Sud, la Poli: “Io capolista al Senato”

Nell’UDC volano gli stracci, Fitto e la Poli dialogano e il PD deve fare i conti con i sondaggi. Il succo di una intensa giornata politica è questa.  Il rush finale per la composizione delle liste è un febbrile susseguirsi di riunioni e mediazioni.

Alle volte vanno in porto con una stretta di mano altre, invece, rischiano di procurare il collasso nei partiti.

Come accaduto nello Scudo Crociato. E’ durata tutto il pomeriggio ed è finita a tarda sera la riunione dei big del partito per discutere delle modifiche alle liste da presentare a Camera e Senato.

Il nodo della questione è il passaggio del senatore Ruggeri da Palazzo Madama alla lista di Montecitorio.

Dopo alcune pedine spostate dai montiani, il deputato salentino ha preferito cedere il secondo posto al Senato all’ex presidente della Provincia di Brindisi Ferrarese, scegliendo di migrare nella lista alla Camera. Ed è qui che è nato il problema.

Al secondo posto dopo Cesa c’era il foggiano Cera che, secondo Ruggeri, doveva cedergli il passo. Ipotesi rigettata con veemenza da Cera che ha minacciato anche di lasciare il partito. E la riunione romana non ha fatto che aumentare il diverbio tra i due, al punto che a metà della giornata si è resa necessaria una pausa per calmare gli animi.

Alla fine una bozza di lista è stata licenziata, dopo la resa di Ruggeri che molti giurano sarà solo temporanea.  Fino alla tarda serata di ieri, dunque, alla Camera sarà capolista Cesa, secondo Cera, terzo Ruggeri, quarto Barattolo e quinta Gabriella Carlucci, ripescata all’ultimo. Al Senato dopo Casini, c’è Ferrarese e, novità, al quinto posto il tarantino Scalera. Ma fino a giovedì tutto è ancora possibile stravolgere.

La maratona delle liste ha coinvolto anche Grande Sud, simbolo sotto il quale si candideranno gli uomini de La Puglia prima di tutto di Raffaele Fitto e di Io Sud di Adriana Poli Bortone. Potrebbe essere proprio quest’ultima a guidare la lista al Senato, mentre per la Camera si fa il nome dell’intellettuale Marcello Veneziani. Se ne è discusso nel vertice romano tra Fitto e la Poli, iniziato nel tardo pomeriggio di ieri e finito sul tardi che secondo le previsioni potrebbe vedere la chiusura delle liste nella giornata di giovedì.

Intanto il PD deve fare i conti con i sondaggi, prima che il coprifuoco metta fine al susseguirsi vorticoso di percentuali e stime.  L’ultimo a tenere banco negli ambienti dei partiti è un sondaggio IPSOS commissionato dai democratici e che ha evidenziato un recupero della coalizione guidata da Silvio Berlusconi su quella capeggiata da Pierluigi Bersani. I dati che saranno più precisi fra qualche ora, vedrebbero anche in Puglia una rimonta del Cavaliere che disterebbe dal segretario nazionale del PD di 5 punti percentuali.

Ma su tutti tuona l’ira di Confindustria Puglia che per voce del suo presidente Angelo Bozzetto richiama i politici a tutti i livelli a “non dimenticare la crisi che non conosce tregua”.

Di qui l’appello a tutte le forze politiche a “confrontarsi con gli industriali per disegnare una nuova politica economica”.

E alla Regione l’ultimo grido d’allarme. “Metà della giunta è candidata alle elezioni –  dice Bozzetto –  nulla emerge su come e da chi sarà gestito il rapporto con il partenariato economico e sociale pugliese nelle stringenti fasi di completamento della programmazione europea. Non ci possiamo permettere questa vacatio”.

Bozzetto conclude con una domanda, semplice ma complessa: “Ci sono temi cruciali che attendono imminenti risposte, ma da chi?”.

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