Politica

I manichini lasciamoli nel ripostiglio e i pupi mettiamoli nel presepe

Non avevamo giocato un soldo bucato sul provvedimento pastrocchio di riordino delle Province e ci ha abbiamo visto giusto, perché altrimenti avremmo perso. Le solite cose all’italiana, come nei film di Totò, dove è tutto una presa in giro…

Governo e Parlamento hanno posto fine nella maniera più ridicola alla messinscena della riduzione dei costi, dell’accorpamento delle Province e di tutta la filosofia sulla spending review riferita ai territori.

Un pastrocchio all’italiana, lo avevamo già detto e tale si è rivelata l’operazione riordino delle Province che rimarranno tutte sì, ma ancor più deboli e inutili essendo relegate ad Enti di 2° livello.

Territori che restano come erano prima. Si è trattato solo di uno scherzo sulla pelle dei cittadini e su quella di qualche sindaco e amministratore locale preoccupato non dello sviluppo della sua città o della sua provincia, ma della crescita della propria carriera politica.

Adesso siamo punto e a capo e questo è un bene, perché pacificamente si può (se si vuole) riprendere un sereno confronto sul futuro della nostra terra e dell’Italia tutta.

Prendiamo atto delle guerre fra campanili, prendiamo atto che la salentinità allargata ha fatto in parte cilecca e prendiamo atto soprattutto dell’incapacità della nostra classe politica. Se qualcuno aveva il sospetto che fossero tutti dei manichini, oggi ne abbiamo la certezza.

Da chi dobbiamo aspettarci una risposta concreta alla crisi economica e politica che investe l’Italia e il nostro Salento? Non certo dal Governo Monti (si è visto che performance), non certo dalla Regione (dov’era, cosa ha fatto?), non certo dalle Province… Lecce chiusa nella sua cornice barocca e fintamente aristocratica (lo diciamo da leccesi purosangue), Taranto soffocata dai suoi travagli, rivendicando ruoli di attore protagonista e Brindisi ridotta a Cenerentola che cercava un principe azzurro a buon mercato, orfana e sconsolata.

E infine non certo i nostri parlamentari. Questi sconosciuti…

E adesso? Beh adesso non ci dimentichiamo del passato, ma pensiamo al futuro. Spazio a chi realmente ama il Salento e vuole costruire un destino migliore per quella terra

I manichini lasciamoli nel ripostiglio e i pupi mettiamoli nel presepe.

Paolo Pagliaro

Presidente Movimento Regione Salento

Articoli correlati

Una città senza barriere, Messuti incontra le associazioni

Redazione

23 i Comuni leccesi chiamati ad eleggere i nuovi Sindaci e Consigli Comunali

Redazione

Angelo De Luca, coordinatore provinciale di Foggia MIR

Redazione

Nodo capogruppo Pdl, la spunta D’Autilia. Giallo Ripa: dentro o fuori i mantovaniani?

Redazione

MRS, tre nuovi ingressi, tre amministratori di Salve: Lecci, Buffelli e Cosi

Redazione

Giorgio Pala : “Non parteciperemo alla prossima riunione del centrodestra, ma subito fuori il nome del candidato sindaco”

Redazione