Cronaca

Fiumi di droga Italia-Albania, 15 arresti

BRINDISI – Fiumi di cocaina per rifornire la movida brindisina e gallipolina. Sgominata, alle prime luci dell’alba, una vasta organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti che operava tra l’Italia e l’Albania. Sede operativa Roma dove risedevano due fratelli albanesi capi dell’organizzazione. L’operazione denominata ‘The Wall 2010’ è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Bindisi, sotto il comando del Colonnello Vincenzo Mangia, che ha eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere su 15 emesse dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia a quella sede.

Le indagini sono partite nel 2010 a seguito di un sequestro di cocaina a Mesagne, in quell’occasione furono fermati in flagranza di reato due ragazzi albanesi che spacciavano vicino ad un muretto, da qui il nome dell’operazione. Dopo di chè i controlli e l’attività investigativa ha portato i militari ad individuare un corriere che con cadenza settimanale portava la droga, proveniente dall’Albania,  da Roma a Mesagne sino ai locali di Gallipoli. Dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, anche registrate nelle carceri di Roma e Brindisi, emerge una fotografia piuttosto chiara di questa organizzazione che si vantava di avere il totale controllo del territorio mesagnese, uno degli indagati testualmente dice : “Abbiamo Mesagne in mano”.

Al momento, ha dichiarato il Procuratore dell’Antimafia il dott. Cataldo  Motta,  non pare  ci siano legami con la criminalità organizzata di Mesagne o più in generale con la Scu, ci sarebbe comunque stata una sorta di intesa tacita che consentiva all’organizzazione di matrice albanese di poter spacciare la droga senza problemi. Nell’operazione di oggi la Guardia di Finanza ha anche eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di 250mila euro, nello specifico: una abitazione, un terreno e 6 vetture (3 Mercedes, una Smart e 2 Audi).

Non solo, in precedenti controlli le fiamme gialle hanno persino recuperato una serie di pistole usate dagli stessi spacciatori per attività criminose, in una occasione persino per commettere un omicidio, reato già contestato e per il quale uno degli albanesi stava scontando la pena in carcere. Ora le 12 persone raggiunte dalle ordinanze di arresto si trovano nel carcere di Brindisi. Due fratelli albanesi sono latitanti, un altro soggetto già detenuto. Per tutti quanti l’accusa è di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante del numero e del porto di armi. I Pm titolari dell’inchiesta sono  Valeria Farina Valaori e Alberto Santacatterina .

di Lucia Pezzuto

 

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