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Montezemolo a Lecce

LECCE – Chi si aspettava la partenza da Lecce della sua nuova avventura politica, è rimasto deluso. Perchè è vero che Luca Di Montezemolo è venuto nel Salento come presidente di Italia Futura, il suo movimento che sta calamitando interessi e attenzioni di ogni tipo nel mondo politico. Ma di fatto intorno a lui aleggia sempre il crisma del presidente Ferrari e dall’esempio virtuoso del marchio più prestigioso del Made In Italy sembra sempre partire il ragionamento anche politico dell’ex presidente di confindustria. Certo, l’italia può essere come Alonso, che parte in undicesima posizione ma poi rimonta fino a vincere il Gran Premio. Ma solo se funziona come lo stabilimento di Maranello, dove tutto – dal metallo iniziale al bolide finale – è prodotto dalla squadra. Traduzione: la squadra è l’italia, e ora che la seconda repubblica è di fatto finita – sottolinea Montezemolo – è arrivato il momento dei messaggi di giustizia e di unità. Ad esempio che  chi è più ricco deve pagare più tasse – esemplifica – e che si vince se siamo uniti, dal nord al sud.

E il sud, nella giornata di Montezemolo, ha il sapore del ritorno nel Salento: “dove in gioventù – ricorda – provavo le automobili nell’anello di Nardò e poi ubriaco di giri in pista venivo a godermi la bellezza di Lecce. Un ritorno che però non ha il sapore della nostalgia, bensì del progetto futuro. Politico? Per ora no, almeno ufficialmente. La notizia, in questa visita, viene più dal presidente della Ferrari che da quello di Italia Futura. Sta di fatto che Montezemolo prima incontra i giovani in un incontro alle officine Cantelmo con Alessandro Delli Noci, Marco Cataldo e Pierpaolo Lala. E poi arriva in università per commentare – insieme ai senatori Nicola Rossi e Adriana Poli Bortone, al sindaco Paolo Perrone, al rettore Domenico Laforgia e all’amministratore delegato di Abbot Italia Fabrizio Greco il volume di un ricercatore dell’università di Roma, Giovanni Vecchi, dal titolo “in ricchezza e in povertà”. Due esperienze che fanno scattare un  paragone inatteso, quello con la Silicon Valley, e la volontà di un progetto che abbia radici qui.

A esplicitare di che si tratta ci pensa Laforgia. È vero, abbiamo parlato di un progetto di collaborazione tra L’università Del Salento e la Ferrari – spiega il rettore, che di macchine se ne intende per essere uno degli ingegneri che ha firmato il motore common rail. E proprio con la facoltà di ingegneria e sui motori si concentrerà la collaborazione dell’università Del salento con la casa di Maranello – spiega il rettore – e non sembri esagerato il paragone con la Silicon Valley e l’università di Stanford: sono quasi 40 le imprese spin-off nate dall’ateneo salentino, conclude. Ingegneri salentini alla corte del marchio più prestigioso del made in Italy? Non è un sogno, è un progetto reale, che ha preso corpo e gambe nella giornata salentina del presidente della Ferrari.

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