SAN FOCA- Si apre un nuovo fronte per bloccare il gasdotto a San Foca: Tap non ha acquisito il nulla osta relativo normativa “Seveso” sul rischio di “incidente rilevante”, motivo per cui è in corso un doppio contenzioso tra la multinazionale e la Regione Puglia e per cui arriva ora anche la diffida del Comune di Melendugno ai vigili del Fuoco perché non rilascino il nulla osta di fattibilità.
La questione è tutt’altro che un dettaglio. Anzi, potrebbe minare alla base il progetto. L’assoggettabilità alla normativa Seveso potrebbe inficiare la procedura di Via, poiché era preliminare a quella che sarebbe andata avanti, dunque, monca. È stato il Servizio Rischio Industriale della Regione Puglia, il 15 gennaio scorso, a stabilire con nota che è necessaria l’applicabilità della disciplina in materia di Rischi di Incidente Rilevante. Lo ha ripetuto il 30 aprile ritenendo che il Terminale di Ricezione (PRT), che sorgerà a pochi metri da alcune abitazioni, deve rispettare i vincoli della normativa Seveso.
Tap ha risposto impugnando la prima di fronte al Tar Lazio e la seconda con ricorso straordinario davanti al Presidente della Repubblica. La Regione resisterà in giudizio in entrambi i casi e il valore della causa è “di particolare interesse, trattandosi di interpretare se il PRT debba godere dell’esenzione della legge Seveso al pari del medanodotto”.
“In questi mesi – accusano dal Comitato No Tap – vari ministeri,non competenti, hanno fatto pressioni sui Vigili del Fuoco per l’ottenimento del NOF(nulla osta di fattibilità)tacendo sulla loro incompetenza e sulla battaglia amministrativa in corso”. È per questo che, finché non sarà risolta la questione, il Comune di Melendugno diffida i Vigili del fuoco a fermarsi.