Politica

Legge elettorale, la soglia di sbarramento divide la maggioranza

BARI-  Accordi sulle province, balzello di due euro per chi prenota le visite mediche in farmacia , e ora anche le regole che porteranno al varo della legge elettorale. La maggioranza regionale non finirà qui di far volare gli stracci in casa propria come accaduto nelle scorse ore.
Lo scoglio della soglia di sbarramento, aggirato fino ad ora, non può più essere ignorato. E solo un accordo consentirà al disegno di legge di passare indenne la prova dell’Aula. Ma immaginare, oggi, che Pd e Sel possano mettersi d’accordo appare difficile. Fatto sta che i capigruppo dei partiti si sono ritrovati con la patata bollente in mano.

Anche perché, si conoscono i candidati, le regole che disciplineranno le primarie, le date in cui si conoscerà il vincitore e iniziano persino delinearsi gli schieramenti. Ma il modo in cui si eleggerà il prossimo governatore di Puglia è ancora ignoto.  La legge elettorale regionale, necessaria per eleggere il presidente di regione, giunta e consiglio regionale potrebbe arrivare persino dopo le primarie dei due schieramenti che consegneranno i nomi degli sfidanti.

La bozza tecnica ha fissato solo alcuni criteri assorbendo le censure della consulta, la modifica dello statuto regionale già approvato: 50 consiglieri più il presidente eletto, che sarà il candidato che avrà riportato più voti. Di questi, 23 saranno eletti col sistema proporzionale, in sei circoscrizioni corrispondenti ai territori delle ex province, 27 seggi verranno assegnati in sede di collegio unico regionale.  Restano in piedi i nodi irrisolti. La soglia di sbarramento e la doppia preferenza.

La soglia attuale è fissata al 4%. I partiti minori chiedono che si abbassi almeno al 3%, d’obbligo dicono con un parlamentino a 50. Altro capitolo è la parità di genere. L’obbligo di eleggere un Consiglio a doppia sfumatura, rosa e azzurra, non va giù a nessuno, tanto da aver pesantemente rigettato la prima proposta. La realtà è che già 50 seggi sono pochi rispetto alle aspirazioni dei veterani e degli aspiranti consiglieri, se poi bisogna accontentarsi di 25 posti a sedere, la partita diventa davvero difficile.

E la situazione potrebbe ulteriormente accentuare le divisioni, perché Pd e Forza Italia sono d’accordo sul non imporre la doppia preferenza, come sono d’accordo sul non abbassare la soglia al 3 e tantomeno al 2%. Con grande nervosismo di Sel che si preparerà ad una ennesima battaglia casalinga. Insomma che sia un balzello da ue euro su una ricetta o una soglia di sbarramento al 2%, i due alleati non finiranno di tendersi lo sgambetto. Almeno fino alle primarie. 

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