Cronaca

Arrivano i rinforzi nella Asl: 50 infermieri. Mellone rischia il non rinnovo

LECCE-  Le lettere sono partite da via Miglietta due giorni fa. Destinatari: 50 infermieri in servizio nelle altre Asl. A loro si chiede se vogliono trasferirsi negli ospedali leccesi e rimpinguare, finalmente, l’organico in corsia. È la buona notizia che, per il personale sanitario, è il rovescio della medaglia rispetto alle novità introdotte in queste ore con il decreto legge sulla pubblica amministrazione. Con il provvedimento del governo, infatti, si andranno a toccare almeno tre nervi scoperti nell’azienda salentina: l’incarico del manager Valdo Mellone, i trasferimenti entro 50 km e il taglio dei distacchi sindacali.

La speranza, in realtà, è di trovare nuove leve entro l’estate. Entro dieci giorni, infatti, i destinatari delle lettere per la mobilità infraregionale dovranno rispondere se sono d’accordo a spostarsi a Lecce. Se non dovessero ottenere il nulla osta della Asl di appartenenza, potrebbero sostituire la mancanza di quel placet dando un preavviso di un mese. Il trasferimento, così, potrebbe perfezionarsi dal 1° agosto. Si attingeranno i nomi dalla graduatoria formata dalla stessa Asl, che ha raccolto 370 adesioni di infermieri salentini in servizio nel resto della Puglia e che vogliono tornare a casa. Contemporaneamente, sarà avviata la staffetta interna, per spostamenti da un ospedale all’altro.

Anche se, ora, sui trasferimenti interni verrà a cadere l’ingessatura delle trattative sindacali proprio per via dell’entrata in vigore del decreto legge appena approvato: la mobilità obbligatoria sarà “libera” entro i 50 km. Altro effetto sarà sui distacchi sindacali: da settembre saranno ridotti del 50 per cento per ciascun sindacato. Ad oggi, sono almeno 15 i dipendenti in distacco totale o parziale.

Poi, c’è il nodo direttore generale. Su Valdo Mellone rischia di abbattersi la mannaia del divieto per i pensionati di ricoprire incarichi di vertice. Con l’ammorbidimento del decreto, potrà rimanere in servizio fino alla fine del mandato, fissata a novembre. Appare improbabile, a questo punto, che fino alle prossime regionali gli possa essere conferito il nuovo incarico da commissario straordinario, a meno che non gli verrà prorogato il contratto in corso, bypassando il divieto appena introdotto.

 

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