TARANTO- 40 chili di bianchetto e 100 chili di ricci di mare. È quanto ha sequestrato la guardia di finanza nell’ ultima operazione a contrasto della pesca illegale. Attività che va a distruggere l’ambiente marino. Sempre di più infatti, sono le persone che aggrediscono in modo indiscriminato e selvaggio i fondali del litorale Jonico.
Oltre alla merce, i militari hanno ritirato anche una rete di 80 metri con maglia strettissima. Rete comunemente definita velo, proprio per la sua trama fitta e sottile. Uno strumento per la pesca vietato dalla legge. Proprio come è vietata appunto la pesca di novellame e di ricci.
Per questi ultimi, il limite consentito di raccolta, è fissato a mille esemplari al giorno per i pescatori professionali e fino a cinquanta esemplari al giorno per i pescatori sportivi. In questo caso , due dei 4 uomini denunciati, sono stato sorpresi con già 3mila pezzi a bordo dell’imbarcazione controllata. I due sono stati anche multati per 4mila euro ciascuno. Sono state sequestrate loro inoltre due bombole da sub. I ricci pescati, se veudti, avrebbero fruttato un guadagno di oltre 1500 euro.