Cronaca

Fermato con la ferraglia, i giudici: “Non entri più in paese”

GAGLIANO DEL CAPO- Sicuramente, quando il 15 giugno scorso è stato fermato dai carabinieri con il furgone carico di materiale ferroso, non pensava che la storia avrebbe avuto tutti questi strascichi. Invece, un 30enne di Nardò per tre anni non potrà metter piede a Gagliano del Capo e frazioni, se non autorizzato dall’Autorità di Pubblica Sicurezza. Il provvedimento, emesso dalla Questura, è stato confermato dal Tar di Lecce, di fronte al quale l’atto era stato impugnato.
Il giovane era stato fermato in compagnia di altre persone con precedenti specifici per reati contro il patrimonio. Nel loro mezzo, ferraglia che sarebbe stata raccolta per strada. Questa almeno la versione data ai militari, che evidentemente ci hanno creduto poco. “Nel caso di specie- è scritto nella sentenza del Tar-, il foglio di via obbligatorio è stato emesso in base al rapporto dei Carabinieri , da cui emerge che il ricorrente è stato già arrestato in flagranza per furto di materiale ferroso, nonché deferito in stato di libertà per la stessa ipotesi di reato, in associazione con altri; inoltre, il ricorrente non ha alcun interesse né svolge alcuna attività nel Comune di Gagliano del Capo (ove si sono registrati furti di biciclette e di infissi, lungo le strade rurali e nelle vie secondarie)”.

Il sospetto val bene un divieto, nonostante nessun reato sia stato contestato in quel 15 giugno. E questo perchè il provvedimento, “connotato da amplissima discrezionalità”, in presenza, tra l’altro, del ragionevole dubbio sulla condotta giustifica il foglio di via obbligatorio. Un’assurdità, secondo l’avvocato di parte, Maurizio My, che annuncia ricorso in appello.

 

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