CronacaPolitica

Un sms del sindaco all’assessore: “Dimettiti”. Polemica su Facebook

ORIA- “Dimettiti”. Concetto chiaro, sintetico, in perfetto stile XXI secolo ed espresso, pertanto, in un sms inviato dal sindaco di Oria Cosimo Pomarico all’assessore Gianfranco Durante.  Con a margine, tanto di polemica via Facebook, dove è stato creato anche un gruppo di supporto per il giovane amministratore.

Nell’infuocato clima politico della città federiciana, dove il primo cittadino è alle prese con una maggioranza ormai inesistente sotto il mero aspetto numerico, ecco che, alla vigilia del vertice tra i partiti a sostegno del sindaco, spunta anche il caso Durante.

Gianfranco Durante, assessore al turismo subentrato, mesi fa, al posto di Pino Malva. Ma anche, fino a qualche giorno fa, uomo di fiducia dello stesso Pomarico. Poi, qualcosa è andato storto. Nella fattispecie, il 31 dicembre, l’ammistratore avrebbe dovuto approvare, insieme con gli altri componenti di giunta, una delibera per la concessione di un contributo alla Pro Loco, ma a un certo punto ha deciso di assentarsi, facendo mancare l’appoggio, di natura ovviamente politica, al sindaco e ai colleghi. Un comportamento che a Pomarico, ormai nel mezzo di una vera e propria guerra tra partiti, segreterie e fazioni, proprio non è piaciuto. Ed ecco che, dal cellulare del primo cittadino, è partito l’sms: «Gianfranco, ti devi dimettere».

Ma l’assessore, di dimettersi non avrebbe alcuna intenzione. Forte, sembrerebbe, anche dell’appoggio di alcuni cittadini che, su Facebook, hanno creato una sorta di fan club “Pro durante”. Meglio, avevano. Perché poi il gruppo è stato rimosso in fretta e furia.

Il sindaco, che conferma la storia dell’sms e la motivazione, preferisce non commentare ulteriormente. Certo è che, tra qualche ore, nell’atteso vertice di maggioranza, le forze politiche che la compongono dovranno decidere, una volta per tutte, se continuare in questa sorta di melodramma e,quindi, affrontare la crisi in consiglio, oppure staccare la spina prima, con dimissioni di massa e, quindi, la fine dell’esperienza laboratorio. Ormai, almeno ad Oria, completamente a pezzi. Come tasselli di un puzzle disordinatamente sparso per le stanze e i corridoi di palazzo di Città.

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