Cronaca

Caso Della Corte, sanzione minima per Luciano

BRINDISI- L’irregolarità c’era. Ma, forse, non era così grave come poteva inizialmente apparire. E così, Luciano della Corte, medico di base convenzionato Asl e odontoiatra finito nell’occhio del ciclone dopo il blitz di Fabio e Mingo di Striscia la notizia, dovrà sì rinunciare al 20% dello stipendio per 5 mesi, ma in una sanzione “minima” rispetto a quanto previsto dalla normativa.

Fu nello studio medico di Luciano che il terribile duo della tv pizzicò Vincenzo della Corte, all’epoca sindaco di Francavilla e primario anestesista del Camberlingo, intento a ricettare i pazienti del germano, nel frattempo al lavoro come dentista.

Per quelli di “Striscia” un’irregolarità Per la Procura di Brindisi un reato. Tanto che i due fratelli finirono come indagati per truffa aggravata in concorso ai danni del sistema sanitario nazionale.

Secondo la Procura, su 7111 ricette mediche acquisite presso la Asl di Brindisi, solo 3687 recavano la firma, regolare, del medico convenzionato, ovvero Luciano. E se 149 ricette riportavano, invece, una firma incerta, le restanti 3275 recano il timbro di medico convenzionato e la firma apocrifa di Luciano apposta, irregolarmente, dal sindaco medico.

Luciano, chiederà di patteggiare. Vincenzo, invece, ha voluto affrontare il processo, la cui prima udienza è andata in scena proprio in settimana. Questo, sotto l’aspetto penale. Sotto quello disciplinare, tutta un’altra storia.

Il caso di Luciano, medico convenzionato, è infatti stato esaminato da un apposito collegio arbitrale, composto da un presidente e 6 componenti e istituito presso l’assessorato regionale alla sanità, chiamato ad esprimersi sulla condotta del professionista, assistito in questa sede dagli avvocati Ernesto Sticchi Damiani e Antonio Andrisano.

Davanti all’organo terzo, la difesa di della Corte ha sì ammesso l’irregolarità, ma anche su una gravità dei fatti contestati giudicata minima. Minima, appunto, come la proposta di sanzione avanzata dal collegio alla Asl. A Luciano della Corte sarà sottratto, per 5 mesi, il 20% dello stipendio. Nessuna revoca della convenzione e,quindi, nessuno stop della sua attività professionale.

 

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