Cronaca

Tentano di ripulire tabaccheria, arrestato un componente della banda

MESAGNE- Arrestato in flagranza a pochi metri dal bar-tabacchi che ha tentato di rapinare. Fuggono, invece, i due complici, ora ricercati. In manette ci finisce Alessandro Zaffiro, 35enne originario di Mesagne ma  residente a Torre Santa Susanna. Uno dei tre malviventi che intorno alle 2 e 30 della scorsa notte si sono introdotti in una casa disabitata, forzandone l’ingresso, e scavalcando poi il muro di cinta del cortile che quindi confina con l’esercio commercilale Silvermoon, sito in via Antonucci, a Mesagne. I tre, una volta all’interno, con l’ausilio di una tronchese e un piede di porco hanno scassinato la porta secondaria sul retro, irrompendo nel bar e facendo razzie di tabacchi del valore di 800 euro e dell’intero contate gelosamente custodito nelle slot machine. Un colpo facile facile. Almeno sulla carta. Perchè poi, nella pratica . Una volante della polizia locale, infatti, impegnata a sorvegliare la zona, ha beccato i manigoldi, proprio nel tentativo di fuga. Lo sfortunato  Zaffiro, così, è stato bloccato daglia genti,  a pochi metri dal civico 122.

Ad avvertire il proprietario dell’esercizio, Cristall Carovigo, anche lui di Mesagne, circa un’ora dopo l’orario di chiusura, la chiamata in piena notte della questura dove, nelle ore successive, è stato condotto il 35enne. un volto certamente non sconosciuto alle forze dell’ordine. Zaffiro, infatti, ha già pendenti precedenti per furto e reati contro il patrimonio, a cui ora si aggiunge l’accusa di furto aggravato in concorso. Caccia aperta invece ai suoi due complici che, nella fuga, sono riusciti a far perdere le tracce, dimenticando però nel tragitto parte della refurtiva, recuperata dagli agenti e riconsegnata al legittimo proprietario.

Una buona novella in un mare di guai. Nell’ultimo periodo, l’esercizio di Via Antonucci è stato vittima di 2 furti e una rapina andate tutte a segno. Questa volta, però, ha ammesso una delle dipendenti, è una soddisfazione essere riusciti a bloccarli in tempo. Confessione tra i denti di una donna stanca di dover far fronte alla criminalità locale che svilisce l’onestà dei liberi lavoratori.

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