Cronaca

Castello Svevo, 1000 firme per la riapertura

ORIA- Mille firme in poche ore. Tanto per mettere in chiaro quanto la comunità salentina in generale e quella oritana in particolare, rivendichino il loro diritto a godere della bellezza del monumento simbolo del borgo federiciano. La petizione lanciata dall’imprenditore Angelo Lippolis, finalizzata ad una “vera” riapertura al pubblico del maniero sequestrato dalla procura di Brindisi, sta facendo rumore. Fa discutere. Di più, incuriosisce. Al di là dei risultati in divenire, le motivazioni convincono gli internauti che continuano a prendere d’assalto, con firma e commenti, il sito change.org dove è possibile appoggiare la causa. Davanti al cancello chiuso del castello, Lippolis riassume i perché della sua mission.

Alle spalle dell’imprenditore, al di là del decreto di sequestro, è possibile scorgere qualcuno all’interno della piazza d’armi. Indizio importante, che sottolinea come il lavoro della procura di Brindisi e del pubblico ministero Antonio Costantini prosegua evidentemente senza sosta alla ricerca di ulteriori prove o dettagli.

Resta, a margine, il dramma di un intero territorio che si sente scippato del suo simbolo per eccellenza. Tra vendita, acquisto, lavori di ristrutturazione, polemiche, licenze richieste e negate e, poi, il sequestro, Oria è senza castello da tanto, troppo tempo. E quest’ultima petizione appare come un urlo di dolore o, se si preferisce, una reale richiesta d’aiuto, destinatario Procura, partita da un’intera comunità.

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