TORRE SANTA SUSANNA- Si chiama “giustizia giusta”, ed è un referendum, meglio un pacchetto referendario, promosso dai radicali. Temi importanti, eppure, come spesso capita, nessuno ne sa nulla. Non ne sanno nulla molti cittadini, magari un po’ distratti dal gossip estivo, dall’Iva e dall’Imu. Non ne sanno nulla, è questo è ben più gravi, molti Comuni che, piuttosto che dare una mano ai potenziali firmatari, spesso appaiono impreparati. Vecchia storia. Ne avevamo già parlato in passato, per altre iniziative dello stesso genere.
Ne riparliamo oggi con i membri dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”, in presidio di fronte al Comune di Torre Santa Susanna per informare la comunità. Sui contenuti, sulle modalità. Sull’importanza, principio fondamentale di democrazia, di esprimere la propria opinione.
12 i punti toccati dal referendum. l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, un’abolizione totale del finanziamento pubblico, l’8xmille allo stato, la custodia cautelare, per limitare il carcere preventivo ai soli reati gravi; il divorzio breve, le droghe, evitando il carcere per fatti di lieve entità in modo da non riempire inutilmente le carceri ed evitare di paralizzare la giustizia; l’ergastolo, per abolire il carcere a vita e ottenere invece una pena detentiva che possa rieducare il condannato; lavoro e immigrazione, per abrogare le norme che discriminano e ostacolano il lavoro e il regolare soggiorno degli stranieri; e poi, la responsabilità civile dei magistrati, la separazione delle carriere e il nodo dei magistrati fuori ruolo. Entro settembre, servono 500 mila firme. Impresa difficile, non impossibile. Con “Nessuno tocchi Caino” che promette, nelle prossime settimane, banchetti informativi anche in altre centri della provincia.