Cronaca

Inchiesta antiracket, responsabilità erariale: Lillino Gorgoni assolto

LECCE – “Esclude in via definitiva qualunque responsabilità erariale del funzionario del Comune di Lecce al quale, dunque, dovrà essere restituita la somma ingiustamente sequestrata”.  La Corte del Conti terza sezione giurisdizionale centrale d’appello ha così accolto nel merito l’impugnazione proposta dall’ex funzionario del Comune di Lecce Pasquale -detto Lillino- Gorgoni attraverso i suoi difensori (avv.ti Antonella Lillo del Foro di Treviso e Amilcare Tana del Foro di Lecce) e ha integralmente riformato la sentenza del 2020 con la quale la Sezione Giurisdizionale per la Puglia della Corte dei Conti lo aveva condannato al pagamento in favore del Ministero dell’Interno della somma di € 15.000,00 con conseguente conversione in pignoramento del disposto sequestro conservativo. La questione affrontata dalla Corte del Conti in relazione al presunto danno erariale si inserisce nella vicenda giudiziaria che ruota intorno alla “Associazione Antiracket Salento”, finanziamenti ottenuti e impiegati illegittimamente dall’omonimo sportello, il cui processo penale è ora alle battute finali davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Lecce. Gorgoni era stato condannato dalla Corte del Conti di Bari perché ritenuto colpevole di danno erariale nei confronti del Ministero per la presunta falsa e truffaldina formazione di documentazione attestante spese per prestazioni professionali mai effettuate. In particolare si contestava il pagamento delle fatture emesse nel confronti dell’associazione “Antiracket” dalla società “All’ Energy di Bolognini Marco.L’impianto indiziario valorizzato nella sentenza di primo grado era fondato sulle risultanze investigative che avevano portato il Gip di Lecce a emettere una misura cautelare coercitiva a carico di Gorgoni anche per questa vicenda. Nella motivazione della sentenza depositata ora, la Corte dei Conti -in appello- ha evidenziato – scrivono i legali di Gorgoni- l’assoluta ambiguità del due elementi indiziari su cui poggiava la valutazione del primo giudice.

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