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Un commando e 10 colpi di pistola per ammazzare Guadadiello

SQUINZANO – Un commando, due sicari e 10 colpi di pistola.  Così è stato freddato nella tarda serata di ieri Luigi Guadadiello, 42enne di Squinzano. L’omicidio è avvenuto davanti all’uscio della sua abitazione, in via Donizetti. Sul posto sono stati trovati due bossoli calibro 7,65 e otto calibro 9 Luger. Quindi a sparare sono stati in due. E volevano uccidere, non ci sono dubbi. Secondo la ricostruzione di quanto accaduto, la vittima stava uscendo da casa con la compagna, il figlioletto di 9 mesi e altri parenti, quando sarebbe arrivata l’auto con il commando armato a bordo.

Guadadiello, a quel punto, invece di trovare riparo in casa, probabilmente nel tentativo di proteggere i famigliari, ha deciso di scappare a piedi dalla parte opposta. In questo modo i parenti hanno potuto mettersi in salvo, mentre i sicari aprivano il fuoco contro di lui.

Immediato l’intervento sul posto dei Carabinieri della sezione Investigazioni Scientifiche e del 118. All’arrivo dell’ambulanza, Guadadiello era gravissimo ed è stato trasportato d’urgenza nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove i medici hanno tentato di salvargli la vita, ma dove è deceduto poco dopo. Le prime testimonianze parlano di un’auto scura con più persone a bordo.

La vittima era già nota alle forze dell’ordine. Un fatto in particolare, nel 2008, fece scalpore: l’allora fidanzata di Guadadiello, una ragazza che viveva a Brignano Gera D’Adda, in provincia di Bergamo, disse di essere stata violentata. Lui, allora, si mise in auto e partì da Squinzano alla volta di Bergamo, dove raggiunse l’uomo accusato di essere lo stupratore e lo uccise a coltellate. Poi si consegnò alle forze dell’ordine. Per l’omicidio fu condannato a 16 anni di reclusione. Allora assistito dall’avvocato Benedetto Scippa, gli fu riconosciuta l’attenuante della provocazione e fu respinta l’ipotesi della premeditazione invocata dalla PM.

La caccia ai sicari è aperta. Il luogo dell’agguato è pieno di telecamere di videosorveglianza. I Carabinieri stanno indagando a 360 gradi, non escludendo alcuna pista.

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