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Omicidio di Daniele ed Eleonora, il gip: “No alla perizia psichiatrica”

LECCE-Niente perizia psichiatrica nella forma dell’incidente probatorio. Potrà essere chiesta, ma durante il dibattimento vero e proprio. Il gip Michele Toriello ha in queste ore dichiarato inammissibile e quindi rigettato la richiesta di perizia psichiatrica per Antonio De Marco, avanzata dai legali della difesa dell’assassino reo confesso di Daniele De Santis e Eleonora Manta.

Il gip, nella sua decisione, ha tenuto anche conto del parere contrario del pm. Inoltre il giudice Toriello ha disposto, così come richiesto dalla Procura, il Giudizio Immediato per De Marco che si aprirà il 18 febbraio davanti alla Corte D’Assise. La decisione è stata depositata in queste ore.

Nel decreto di giudizio immediato, si sottolinea la premeditazione, e di come De Marco abbia agito avendo maturato il proposito criminoso da tempo, quantomeno a partire dal 7 agosto 2020, e lo abbia portato a compimento con crudeltà verso le persone: dopo essersi munito di un grosso coltello da caccia lungo 29 cm, appositamente acquistato il 1° settembre 2020, di guanti di plastica, di un cappuccio ricavato da un paio di calze di nylon da donna, di strisce ‘serracavo’; dopo aver trascritto su fogli di carta, il cronoprogramma dell’azione criminosa progettando di torturare le sue vittime, dopo aver studiato nei giorni precedenti il percorso da seguire per raggiungere l’abitazione delle vittime e per la successiva fuga.
“Un duplice omicidio- si legge nella richiesta dei pm inquirenti- che ha dimostrato una totale insensibilità ad ogni richiamo umanitario”.
La confessione in sede di interrogatorio da parte di De Marco costituisce l’evidenza della prova che consente il processo con il giudizio immediato. La perizia psichiatrica potrà essere chiesta in questo momento, non prima. Una volta esercitata (come in questo caso ) l’azione penale, con la richiesta da parte del pm del giudizio immediato, l’incidente probatorio può essere ammesso, prima della celebrazione del processo, solo per le prove assolutamente indifferibili. Secondo il giudice non è questo il caso.

I consulenti della difesa, che hanno tenuto con De Marco incontri periodici in carcere cominciati il 3 novembre scorso, hanno depositato la loro relazione il 28 dicembre. Ritengono che quanto emerso possa far ritenere che De Marco sia un soggetto malato. Ma secondo il gip la prova in questione non è “tra quelle suscettibili di essere esposte al rischio di irrimediabile dispersione”. Del resto l’assunzione mediante incidente probatorio comporterebbe irragionevole dilatazione della durata delle indagini e, quindi, dei tempi del procedimento”. Per questo la richiesta dei difensori del De Marco non è stata accolta.

M. Cost.

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