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Nuovo Dpcm, la protesta dei grandi marchi: “La chiusura nei parchi commerciali ci danneggia”

SALENTO-  E’ partita la corsa ai regali natalizi, ma le nuove disposizioni del Dpcm hanno sollevato i dubbi di alcune categorie e in qualche caso proteste e delusione. “Non ci aspettavamo di dover rimanere chiusi nei giorni festivi e prefestivi proprio durante il Natale nei punti vendita all’interno dei parchi commerciali- dice Giancarlo Fiore, titolare di CityModa- per noi perdite gravissime”.

Cosa è cambiato rispetto al precedente Dpcm? Che i parchi commerciali e i centri commerciali sono stati equiparati, mentre le due tipologie si differenziano notevolmente: i parchi commerciali hanno più strutture all’interno di un’unica superficie all’aperto; i centri commerciali invece sono le così dette “gallerie”, cioè l’insieme di negozi all’interno di una grande struttura chiusa. Questo determina la chiusura, nel caso di City Moda ad esempio, dei tre punti vendita a Brindisi nel Brindpark e a Bari nel Bari Max e in Santa Caterina. Citymoda, si fa portavoce di un gruppo di marchi: come Tata Italia, Nuovarredo, Globo, Happy Casa, Unieuro, Media World, Euronics, Ovs e Senso Unico.

Insieme parlano di un dannoso limite alla libera concorrenza e non escludono un ricorso al Tar.

 

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