Attualità

Imprenditoria nel Salento, primo trimestre nero: 307 aziende in meno

LECCE- In Italia quasi 30 mila imprese in meno nei primi tre mesi del 2020. Nello stesso trimestre del 2019 il calo era stato di 21mila. L’emergenza Covid-19 restituisce il bilancio peggiore degli ultimi 7 anni, che inevitabilmente ricade sullo status dell’imprenditoria locale.
Sebbene il bilancio del primo trimestre dell’anno storicamente si concluda sempre in rosso, per effetto delle chiusure comunicate sul finire dell’anno precedente, i dati da gennaio a marzo di quest’anno sono comunque molto lontani dalla media.
Quella del Salento, stando al report diramato dalla Camera di Commercio, è una situazione drammatica. Tutti negativi, senza precedenti, i tassi di crescita dell’imprenditoria. Lecce, con lo 0,41% in meno di aziende, è in cima alla triste classifica. Seguono Brindisi (-0,37%) e Taranto (-0,36%).
Il bilancio della nati-mortalità delle imprese salentine, dunque, è pari a -307 unità. Nel I trimestre 2020 si sono iscritte 1400 imprese a fronte di 1707 cessazioni che risultano diminuite, comunque, rispetto all’analogo trimestre del 2019 .
“Mancano sostegni a fondo perduto e stringere la “mano” tesa dal Governo, pur animato da buone intenzioni, rischia inevitabilmente di peggiorare la situazione, di inasprire alcune criticità -spiega il presidente, Alfredo Prete- traducendosi, di fatto, in ulteriore indebitamento per imprese che, già prima della pandemia, non potevano vantare una situazione particolarmente florida”.
Non è il solo settore a soffrire. Quello agricolo -denuncia Coldiretti- è letteralmente in tilt. Nelle scorse ore l’associazione ha rivolto un appello ai prefetti di tutte e 6 le province pugliesi, segnalando l’esigenza di garantire il trasporto degli operai agricoli nei campi, assicurando continuità al regolare svolgimento dell’attività agricola, nel rispetto delle vigenti norme per il contenimento del Coronavirus.
Per le linee guida del Ministero dei Trasporti, laddove non sia possibile garantire la distanza di scurezza, gli operai devono essere dotati di mascherine e guanti. “Alcune aziende si sono dotate anche di termo scanner per la rilevazione della temperatura dei lavoratori -si legge in una nota- Sta accadendo, invece, che nell’attività di controllo le misure di sicurezza adottate per le forze dell’ordine non siano sufficienti”.

Le campagne non si possono fermare e per garantire il cibo Made in Puglia alle famiglie è necessario che la manodopera possa raggiungere il luogo di lavoro. L’appello, dunque, è chiaro: occorre intervenire al più presto per sopperire alla mancanza di manodopera stagionale e non pregiudicare la fornitura di generi alimentari a negozi e supermercati, rimasti aperti come previsto dai provvedimenti del Governo.

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