Cronaca

Lavoro nero e reddito di cittadinanza indebito: sanzioni e stop alle attività

LECCE – Una stretta contro il lavoro nero e non solo: nei primi due mesi del 2020, i controlli dei carabinieri del Comando provinciale di Lecce, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno riguardato trasversalmente tutti i settori, dall’edizilia alla produzione di capi di abbigliamento, alle case di cura e riabilitazione, ai pub, alle sale giochi, agli allevamenti di animali da reddito e ittici, per finire al settore della panificazione. Il risultato è di 62 sanzioni amministrative per un totale di 200.646,00 euro per lavoro nero, irregolare tenuta del libro unico del lavoro, mancata consegna del contratto e altre norme violate; ammende per 160.000,00 euro, 42 persone hanno violato le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, 18 persone sono state denunciate per truffa all’Inps, e una per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza di 790,00 mensili da giugno 2019, mentre di fatto era legale rappresentante di ben 11 società e percepiva a titolo di compenso in nero 1.800,00 euro mensili. È stata immediatamente sospesa la prestazione a sostegno. E ancora: a otto persone sono state bloccate le indennità del reddito di cittadinanza perché in realtà avevano iniziato a lavorare.

Nelle 89 ispezioni eseguite, 184 sono le posizioni lavorative esaminate. Di queste, 43 sono risultate assolutamente in nero, per le altre sono in corso ulteriori verifiche.

36 le prescrizioni penali e le diffide impartite dai militari ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e di quelle contemplate nel testo unico. Le principali violazioni hanno riguardato i datori di lavoro edili per mancata protezione delle postazioni lavorative dal rischio di cadute dall’alto, per omessa sorveglianza sanitaria, formazione e informazione nei confronti dei lavoratori; coinvolti anche alcuni committenti dei lavori che si erano affidati a ditte non in regola con gli adempimenti previdenziali o addirittura sconosciute alla pubblica amministrazione perché operanti del tutto in nero.

Le ispezioni sono state eseguite nel capolougo e in provincia, a Casarano, Parabita, Maglie, Guagnano, Melpignano, Tricase, Salice Salentino, Poggiardo, Castro, Casarano, Gallipoli, Campi Salentina, Porto Cesareo e Squinzano.

Per 11 aziende è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 20% di quello occupato, con un’ulteriore sanzione di € 1.500,00 che ogni datore di lavoro ha dovuto pagare per poter riprendere l’attività imprenditoriale. Recuperati alle casse dell’Inps 30mila euro di contributi evasi.

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