LECCE – Intorno a quello che diventerà il contenitore delle politiche del welfare, in Piazza d’Italia a pochi passi da Porta San Biagio, il risveglio è all’insegna del bivacco sotto gli occhi di tutti. A scrivere al nostro indirizzo dilloatelerama@gmail.com sono i residenti. Monta la polemica: c’è rabbia, c’è indignazione. Questi scatti che state vedendo risalgono alle 7 del mattino di un giorno come tanti altri.
Per terra e sui gradini della casa del mutilato qualcuno schiaccia un pisolino. Poco più in là, sul pavimento, feci, bottiglie di birra vuote, buste di patatine.
Ironia della sorte a fare da cornice a tutto questo è l’edificio storico che la Giunta comunale ha scelto come culla di sperimentazione di un progetto di rigenerazione/innovazione sociale per la lotta alle marginalità.
Un progetto che prende il via da un protocollo tra il Comune, la Asl e l’Associazione Nazionale fra mutilati e invalidi di guerra.
Nell’attesa però qualcuno ha scelto di “appropriarsi” di questo luogo e trasformarlo in un rifugio d’emergenza.
