Ambiente

Rifiuti interrati: saranno bonificate le discariche di Alessano e Salve. Cancerogeni nei terreni

ALESSANO- La Regione Puglia accorda la bonifica dei rifiuti interrati nella discarica di contrada Matine ad Alessano, quella di cui si era dimenticata l’esistenza e riportata a galla, con tutta la sua urgenza, grazie alle dichiarazioni rilasciate all’Indiano di Telerama da un operaio che lì ci lavorò agli inizi degli anni ’90. Sarà risanata anche la discarica di località Spiggiani, a Salve: sulle 18 domande presentate, sono state ammesse a finanziamento solo queste due, oltre al Comune di Torremaggiore.

Ad Alessano arriveranno 1.850.000 euro per sostenere le azioni di bonifica e messa in sicurezza previste nel progetto presentato dal Comune nel novembre scorso. Ad aver pesato nella scelta è stato il livello di contaminazione del suolo, inquinato soprattutto da sostanze ritenute cancerogene e con un superamento dei valori di concentrazioni soglia di oltre due volte rispetto ai limiti stabiliti per legge. I rifiuti, di cui tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90, è stata infarcita una cava di tufo raggiungono una profondità di oltre 19 metri e non c’è nessun sistema di impermeabilizzazione della falda, che solo grazie alla conformazione del sottosuolo non è stata contaminata. Tuttavia, il rischio è serissimo: a meno di cento metri a valle della discarica vi è la presenza di pozzi ad uso agricolo e potabile. Non solo, il centro abitato è distante meno di un chilometro. Gli stessi parametri di valutazione hanno portato ad ammettere a bonifica anche la discarica di località Spiggiani a Salve, dove tra l’altro la situazione è anche peggiore: i valori delle concentrazioni soglia, con inquinanti cancerogeni rilevait, superano di 10 volte i limiti di legge.

Ad Alessano, si ricorderà, la Procura mandò le ruspe dopo l’inchiesta di Telerama e gli esposti giunti dal territorio, in particolar modo da attivisti del comitato sos 275: l’operaio aveva testimoniato l’interramento lì non solo di rifiuti delle civili abitazioni, gli unici che potevano essere ammessi essendo stata una discarica rsu aperta con ordinanza urgente dal Comune di Alessano, ma anche di scarti industriali del calzaturiero e ospedalieri. È stato dato riscontro a tutto. Eppure, per vent’anni di quella discarica si era persa traccia, mimetizzata sotto a ulivi, pannelli fotovoltaici e nelle vicinanze di un canile. Di quelle discariche camaleontiche, però, il Salento continua ad essere pieno e l’invito è di continuare a segnalare. Anche a Telerama.

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